Il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta di patteggiamento per l’ex direttore della filiale barese della banca Unicredit, Michele Scannicchio, accusato di aver truffato alcuni correntisti operando senza autorizzazione sui loro conti correnti, acquistando polizze vita e investendo a loro insaputa in azioni per centinaia di milioni di euro.
Secondo il giudice monocratico Flora Cistulli, dinanzi al quale era stato proposto il patteggiamento a un anno e 10 mesi di reclusione, quelle condotte non configurano il reato di appropriazione indebita ma quelli di furto e truffa. Il giudice ha quindi dichiarato la propria incompetenza rinviando il processo al prossimo 16 novembre dinanzi ad un altro giudice (essendosi già espressa nel merito) perché il pubblico ministero riformuli le imputazioni.
I fatti contestati si riferiscono al periodo fra marzo 2010 e febbraio 2014. Stando all’indagine della guardia di finanza, coordinata dal pm Francesco Bretone e partita dalla denuncia di una delle vittime, l’ingegnere barese Michele Cutolo, Scannicchio avrebbe effettuato dai terminali interni alla banca 632 operazioni senza autorizzazione, fino a presentare “dati falsi riguardo la consistenza patrimoniale” dei clienti, alcuni dei quali noti imprenditori baresi del settore immobiliare. Nei confronti dell’ex direttore Scannicchio sono costituiti parti civili cinque correntisti, due società e la stessa banca Unicredit.