Stavolta il bicchiere è mezzo pieno. E pazienza se il Bari a Salerno non riesce a sfatare il tabù trasferta, se sono 14 le partite esterne consecutive senza vittoria – dopo il 4-3 sul Benevento del 24 febbraio sono arrivati 4 pareggi e 10 sconfitte – e se la difesa ha preso ancora una volta gol evitabili, rovinando una prova nel complesso positiva. Il bicchiere mezzo pieno del Bari, nel 2-2 sul campo di una incerottata ma scorbutica Salernitana, è legato soprattutto alla prestazione, all’approccio, al carattere. Certo, dopo l’horror show di Brescia si poteva fare solo meglio. Ma meglio non equivale necessariamente a “bene”.
Il Bari a Salerno è stato subito “presente” in campo, trovando il gol alla prima occasione utile, con un freddo Galano innescato dall’esplosivo Cissè, poi non si è disunito dopo il pareggio di Rossi, favorito nella sua impresa dal festival della goffaggine inscenato dall’intera difesa del Bari: Gyomber cerca un fallo ma rimedia una figuraccia, Capradossi e Tonucci (entrato a freddo per Marrone) si fanno portare al bar dal movimento di Bocalon, Micai si sdraia con calma e riesce solo a sfiorare il pallone. Il palo di Capradossi, su cross del positivo Anderson (preferito a Fiamozzi), e in generale l’atteggiamento autoritario e sicuro tenuto in campo, sono stati ulteriori segnali. Peccato per quel gol incassato negli ultimi secondi del recupero: le recriminazioni per la posizione di fuorigioco di Rossi non cancellano la sensazione di una difesa ancora una volta dormiente. E non sia l’errore dell’assistente l’ennesimo alibi: non sarebbe un approccio vincente.
Nella ripresa l’ingresso di Brienza prima e di Floro Flores poi hanno giovato al Bari. Due reti a gioco fermo, per falli su Radunovic, cross in serie, occasioni ghiotte, fino al meritato gol di Galano, di testa, su cross da sinistra del fischiatissimo ex Improta. Forse il Bari avrebbe meritato di più. Forse, contro una Salernitana fortemente rimaneggiata, una vittoria poteva essere la svolta della stagione. Ma il Bari è a tre punti dal primo posto in serie B. Ha cambiato “testa” in trasferta e gioca la prossima in casa, col Pescara di Zeman. Insomma, stavolta, quel bicchiere a metà, beviamolo con un sorriso.