La Puglia si prepara ad accogliere la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e i prossimi mesi saranno decisivi per avviare un percorso di conoscenza delle dinamiche territoriali pugliesi. “Il 21 marzo 2018 Foggia rappresenterà la prima tra le migliaia di piazze che in tutta Italia alzeranno la voce per gridare no alla mafia, alla connivenza, al sopruso e alla corruzione – ricorda il referente di Libera Puglia, Mario Dabbicco – ma per farlo con consapevolezza è necessario innanzitutto conoscere il proprio territorio ed esserne sentinelle. Ancora troppo spesso i legami tra criminalità organizzata e politica avvengono sotto i nostri occhi ma il tempo di autoassolverci per non averli riconosciuti deve volgere al termine “.
Due comuni pugliesi sciolti per mafia nel corso del 2017
Il 23 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Comune di Valenzano e già nel marzo scorso il comune di Parabita (Le) aveva subito la stessa sorte. Nella sua relazione periodica, la Direzione Investigativa Antimafia per il secondo semestre del 2016 aveva già sottolineato la tendenza dei gruppi criminali a stringere legami con imprenditori, professionisti e amministratori nell’hinterland barese, segnalando come, nel mese di novembre 2016, la Prefettura di Bari avesse nominato una commissione di accesso presso il Comune di Valenzano nella prospettiva di verificare eventuali condizionamenti di tipo mafioso, al pari di quanto quattro mesi prima era accaduto per il comune di Parabita.
“L’azione – concludono da Libera – seppure incisiva, delle forze dell’ordine e della Magistratura, non può sollevare la società civile da un esercizio quotidiano di responsabilità civica e di partecipazione. Nel condannare fermamente qualsiasi contiguità tra la criminalità organizzata e gli esponenti delle amministrazioni locali, Libera assicura che i suoi coordinamenti territoriali continueranno a impegnarsi nella sensibilizzazione della cittadinanza sul tema delle infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni, anche attraverso la diffusione di semplici ma efficaci strumenti di monitoraggio civico”.