Anche un anno di attesa per sottoporsi ad un esame o una visita medica specialistica. Le liste di attesa negli ospedali pubblici restano un problema irrisolvibile in Puglia, salvo rivolgersi al privato oppure spostarsi fuori provincia o, addirittura, fuori regione. Stando alla lettura dei dati ufficiali della Regione Puglia, aggiornati all’aprile del 2017, le liste di attesa continuano ad essere, in molti casi, sopra il limite massimo fissato dal Piano nazionale che viene recepito dalle Regioni.
Per gli esami e visite cosiddette “programmate”, in media, l’attesa non dovrebbe superare i 60 giorni, ma in Puglia spesso quando ci si trova ad effettuare una prenotazione al Cup la prima data utile offerta va oltre i due mesi. Ecco alcuni esempi: oltre 120 giorni per un elettrocardiogramma da sforzo, 177 per una colonscopia, 112 per una visita endocrinologica, 114 per un ecocolordoppler, 350 giorni per una mammografia, oltre 3 mesi per un’ecografia a capo e collo. Persino per le prestazioni “urgenti”, quelle che richiedono rapidità nella diagnosi e che dovrebbero essere smaltite entro 72 ore, non vengono rispettati i tempi limite.
Ecco qualche esempio: per una visita di chirurgia vascolare urgente l’attesa media in Puglia è di 33 giorni; per una risonanza alla prostata e vescica 50 giorni; per una colonscopia addirittura 83 giorni; per un elettrocardiogramma da sforzo 30 giorni; per un holter 46 giorni, per una risonanza magnetica alla colonna vertebrale 41 giorni. Rispetto ad un anno fa, la situazione, mediamente, è persino peggiorata: per una visita di chirurgia vascolare nel 2016 bastava poco più di un mese, oggi occorrono 79 giorni; per una visita oculistica si è passati da 58 a 83 giorni; se un anno fa bisognava attendere 41 giorni per una visita neurologica, oggi si superano i due mesi.