“Si è trattata di una scelta molto sofferta”. Così Pietro Grasso, presidente del Senato, ha motivato la sua decisione di lasciare il Partito democratico e passare nel Gruppo misto. “Ho ritenuto di lasciare il Pd perché non mi riconosco più né nel merito né nel metodo – ha detto – il fatto che il presidente del Senato veda passare una legge elettorale (ribattezzata Rosatellum) redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare. E le mie dimissioni sono arrivate dopo e non prima per rispetto delle istituzioni”.
Sulle dimissioni interviene anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano. “Ho appreso con grande dolore della decisione del presidente del Senato Piero Grasso di abbandonare il gruppo parlamentare del Partito Democratico. Se un uomo della storia e delle qualità civili, professionali e politiche di Piero Grasso lascia il nostro partito, l’evento non può passare nell’indifferenza degli attuali dirigenti del Pd. La sobrietà e il silenzio che hanno circondato la decisione della seconda carica dello Stato non possono essere il pretesto per non avviare una riflessione capace di invertire l’evidente disagio di tutti i militanti e gli iscritti che avevano accolto con orgoglio il presidente Grasso nelle fila del partito. Si apre così a partire da oggi una fase nella quale non sarà più possibile per nessuno prendere decisioni, come quella di porre la fiducia sulla legge elettorale, senza il coinvolgimento ed il consenso di tutto il partito, che – conclude – o torna ad essere una comunità oppure andrà incontro a un inevitabile disfacimento”.