Due vittorie internazionali nel doppio, i successi ai Campionati italiani universitari e la partecipazione alle Universiadi, la serie A2 sfiorata con il Circolo Tennis Bari. Ma il 2017 di Natasha Piludu, 22enne tennista barese di origini sarde, numero 770 Wta nel doppio e 1127 nel singolare, non è ancora finito. Da lunedì sarà in campo a Hammamet, in Tunisia, proprio lì dove sono arrivate le vittorie in coppia rispettivamente con Gaia Sanesi e Angelica Moratelli. Intanto, l’atleta allenata da Raffaele Gorgoglione e Michele Mizzi per la parte tecnica, dal padre Sergio in palestra e da Giuseppe D’Ambrosio per l’atletica, insegue parallelamente ai sogni di professionismo, anche una laurea.
Natasha Piludu: barese doc, ma origini sarde. Presentati a chi non ti conosce…
Sono Natasha Piludu, ho 22 anni, studio Scienze delle attività motorie e sportive all’Università di Bari, gioco a tennis da circa tredici anni e spero di diventare una tennista professionista.
Sei una delle grandi speranze del tennis pugliese e non solo. Quali sono stati i tuoi migliori risultati del 2017?
In primis la vittoria del campionato regionale che mi ha permesso di andare al Foro Italico a giocare gli Internazionali d’Italia Bnl, poi la vittoria dell’Open di Grottaglie, i quarti a febbraio a Hammamet in Tunisia con la vittoria del primo titolo di doppio con Gaia Sanesi. Il campionato di Serie B nel quale abbiamo perso solo all’ultima giornata dei play-off per la A2. Ho vinto il doppio e sono stata finalista nel singolare ai Campionati italiani universitari, oltre a giocare il doppio misto col mio compagno di allenamento Marco Micunco, e sono andata poi alle Universiadi. Un altro successo nel doppio è arrivato con Angelica Moratelli, a Hammamet, a inizio autunno. E lunedì si riparte.
Che prospettive hai per il 2018, sia con il Circolo Tennis Bari, sia nei tornei individuali?
Nel 2018 spero di poter salire in A2 con il Circolo Tennis Bari e nei tornei individuali di fare sempre meglio e risalire la classifica Wta.
Quali sono i tuoi punti di forza e quali i fondamentali da migliorare?
Credo di essere una giocatrice con buone basi, dal dritto al rovescio al servizio. Devo cercare di migliorare, e ho sempre cercato di farlo, soprattutto la “testa”, in particolare nelle scelte tattiche.
A chi ti ispiri?
Mi ispiro a Serena Williams, anche se tennisticamente ho un’idea di gioco mia, che sintetizza vari stili.
Singolare o doppio?
Mi piace il singolo perché misuro me stessa e perché sono cresciuta considerando il tennis uno sport individuale. Mi piace il doppio perché, essendo partita da un gioco di squadra come la pallavolo, è sempre bello avere qualcuno con cui condividere gioie e dolori.
Cos’è per te il Circolo Tennis Bari?
Il Circolo Tennis Bari è la mia vita, sono nata e vissuta lì, conosco tutti e tutti meandri di quel circolo. Sono contenta di fare ancora parte di quella grande famiglia, spero di non allontanarmi mai.
Oltre al tennis, cosa c’è nella tua vita?
Oltre alla mia carriera tennistica, c’è quella universitaria. Nella mia vita c’è anche lo studio, almeno fino alla laurea.
Tempo libero: oltre la racchetta, cos’altro?
La famiglia e gli amici: appena ho un momento libero, mi dedico a loro.
Come ti vedi fra dieci anni?
Non so rispondere, mi piace pensare e vivere il presente. Ho sempre pensato all’ora, a cosa riesco a fare per domani.