È l‘arcipelago giudiziario la soluzione prospettata dal comitato Giustizia al Libertà alla commissione trasparenza del Comune di Bari nel corso dell’audizione che si è svolta ieri. Il progetto, sostenuto dai consiglieri di opposizione Filippo Melchiorre, Giuseppe Carrieri, Fabio Romito, Romeo Ranieri e Michele Picaro,, prevede il secondo palazzo di giustizia in corso della Carboneria destinato solo alle aule penali; l’immobile in via Nazariantz, l’edificio destinato solo alla procura della repubblica; il palazzo di giustizia in piazza De Nicola l’edificio destinato solo alla giustizia civile (compresi i giudici di pace); l’ex tribunale militare in via San Francesco D’Assisi, l’immobile dove ospitare la giustizia minorile.
“In poche centinaia di metri – spiegano i consiglieri – sarebbe concentrata pertanto l’edilizia giudiziaria barese, senza necessità di trasferimenti logistici e di neo cittadelle che dapaupererebbero il tessuto economico e sociale di un quartiere oggi difficile (Libertà) e che necessiterebbero per realizzarsi, non meno di 10/12 anni, basti pensare dopo oltre 18 mesi dai primi annunci, al momento non v’è neppure uno straccio di studio di fattibilità”.
I consiglieri chiedono quindi ai Ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture che (in attesa delle cittadelle) si spendano subito i quasi 5 milioni di euro già esistenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Tribunale Civile di Bari di piazza De Nicola; si acquisisca e ristrutturi l’ex Tribunale Militare, anche con i fondi del decreto Mezzogiorno (L.123/2017 art.11 quater); si proceda immediatamente alla costruzione del secondo palazzo di giustizia in corso della Carboneria che “stante l’esistenza della progettazione completa – spiegano – in 3 anni può essere realizzato”.
I consiglieri chiedono inoltre al ministro copia dell’accordo stipulato il 18 ottobre con il sindaco Antonio Decaro con indicazioni sui tempi e sulle disponibilità dei 30 milioni di euro anmunciati. “Infatti l’art.11 quater del decreto-legge 123/2017 – continuano i consiglieri – testualmente dispone che per l’anno 2017 e 2018 è autorizzata la spesa di 20 e 30 milioni di euro per il sistema giudiziario del Mezzogiorno da destinare a interventi urgenti connessi alla progettazione, ristrutturazione, ampliamento e messa in sicurezza delle strutture giudiziarie ubicate in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia. Sicchè, pur ipotizzando che dette risorse possano essere destinate solo a Bari, in alcun modo la legge autorizza la spesa stanziata per la costruzione/realizzazione ex novo di strutture giudiziarie nelle regioni sopra indicate”. Nei prossimi giorni partirà un sondaggio con il quale sarà chiesto ai cittadini se preferiscono l’ipotesi arcipelago o casermette.