La Corte di Assise di Bari ha condannato alla pena di 16 anni di reclusione il 69enne Rocco Lagioia, imputato per l’omicidio volontario del genero, il corniciaio 38enne di Valenzano Alessandro Leopardi, ucciso nell’ottobre 2014 e il cui corpo fu ritrovato dopo alcuni giorni carbonizzato e ridotto in frammenti.
Nei confronti di Lagioia, ai domiciliari da alcune settimane dopo quasi tre anni in carcere, i giudici hanno riconosciuto la colpevolezza per i reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma hanno escluso l’aggravante della premeditazione, concedendo all’imputato le attenuanti generiche.
Stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Manfredi Dini Ciacci che aveva chiesto la condanna all’ergastolo, Leopardi sarebbe stato ucciso, per dissidi familiari, il primo ottobre 2014, la stessa mattina della scomparsa subito denunciata dalla moglie, poi il corpo bruciato e abbandonato in campagna alcune ore più tardi. Gli investigatori lo hanno ritrovato carbonizzato e ridotto in frammenti quattro giorni dopo, il 5 ottobre, in una campagna non lontana dalla sua abitazione. Nel processo erano costituiti parti civili alcuni familiari della vittima, tra i quali la moglie, figlia dell’imputato. I familiari hanno ottenuto risarcimenti danni con provvisionali immediatamente esecutive pari a 50 mila euro per moglie e due figli minorenni, e a 20 mila euro per fratelli e genitori della vittima.