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“Gìrano – Cinematica di una malattia”: il libro che racconta la sofferenza di un padre per il figlio malato

Pubblicato da: redazione | Sab, 21 Ottobre 2017 - 21:00

Martedì 24 ottobre alle ore 17 nella Mediateca regionale pugliese a Bari (via Zanardelli, 30), si terrà la presentazione di “Gìrano – Cinematica di una malattia” di Guglielmo Gianolio, edito da Durango Edizioni, primo titolo della nuova collana “Chilometro Zero”. La presentazione sarà a cura di Cristina de Vita, esperta di comunicazione culturale, e Regina Di Terlizzi, pedagogista. Reading a cura di Vittorio Malcangi.

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Chilometro Zero è una collana dedicata alle scritture autobiografiche. La narrazione di sé stessi è una delle forme più alte di scrittura e non una scrittura di risulta. Non è solo scrittura in prima persona: è soprattutto scrittura in persona. La lettura di scritti autobiografici riduce la distanza tra chi scrive e ciò che scrive, al punto che si riduce – inevitabilmente – anche la distanza tra chi scrive e chi legge. Tutti hanno una storia da raccontare, ma alcuni sanno farlo molto bene.

“Vai Manu, vai, corri, arriverà la discesa e dovrai solo frenare, dovrai chinare la tua bici all’interno delle curve e correre, ti riposerai e arriverai al traguardo. È solo una tappa, una dannata tappa da vincere, ma solo una tappa. Il giro si vince alla fine, ed è ancora lungo”. Il primo titolo della nuova collana di Durango Edizioni inaugura il nuovo percorso sulle scritture autobiografiche. “Gìrano – Cinematica di una malattia” di Guglielmo Gianolio è l’avvincente trasposizione, per frammenti ed immagini, del pensiero assordante di un padre il cui piccolo figlio patisce una lunga e grave malattia. In questa lucida elaborazione in tempo reale di una esperienza lacerante, l’apologia della bicicletta è la metafora efficace di un inseguimento esistenziale. Ci si ritrova così a correre con Guglielmo Gianolio avendo il timore di restare senza fiato.

Guglielmo Gianolio, leva ciclistica del sessantotto. Padre di due figli, geologo riqualificato a cuoco dalla Camera del Commercio e dell’Industria Tedesca (Ihk). Gli manca la sua vita da sud europeo cui ha rinunciato quando, nel duemiladue, ha scelto autonomamente di vivere a Berlino. Ma non si rassegna e continua a sognare il mare, il sole, la sua terra.

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