Risultati in chiaroscuro per la Puglia, nell’ultimo rapporto dell’Aifa, l’agenzia del farmaco, relativo al periodo gennaio-maggio 2017. I cittadini pugliesi restano fra i maggiori consumatori di farmaci e le strutture sanitarie pubbliche della regione sono tra quelle che spendono di più in Italia per l’acquisto di medicinali. Le misure adottate dalla Regione per ridurre il consumo, l’abuso e la spesa per i medicinali stanno avendo effetto solo in parte: se da un lato cala il numero di ricette, dall’altro sale la spesa farmaceutica convenzionata netta.
Nei primi cinque mesi del 2017 la Puglia ha fatto registrare una spesa farmaceutica convenzionata netta di 270 milioni e 935mila euro, contro i 270 milioni e 513mila euro dello stesso periodo del 2016. La differenza è di 421mila euro, pari al +0,2 per cento. Il numero di ricette è però calato dello 0,8 per cento, ovvero 164mila fra gennaio e maggio. Tradotto: i controlli e le regole più severe imposte dalla giunta Emiliano sulle prescrizioni dei medici di base sta iniziando a sortire effetti in maniera ancora limitata rispetto ad altre regioni (alcune hanno fatto registrare un taglio superiore al 2 per cento), nel contesto però di una media nazionale del -0,6 percentuale.
Aumentano i consumi dei farmaci di fascia A:: +3,7%, ovvero 28 milioni di dosi giornaliere in più rispetto ai primi cinque mesi del 2016 (la media nazionale si ferma al 3,4%). E la Puglia ha sforato anche il tetto di spesa del 7,96% di incidenza sul Fondo sanitario regionale di tre miliardi sui farmaci convenzionati: 287 milioni (pari al 9,32%), su un limite di 245 milioni: il patto è stato sforato di 42 milioni di euro.
Puglia virtuosa nella distribuzione diretta dei medicinali di fascia A,quelli forniti dagli ospedali al momento delle dimissioni dei pazienti, in questo caso la Puglia è riuscita a risparmiare rispetto al 2016 oltre 32 milioni di euro, tagliando i costi del 15,4 per cento.