A Bari e nella sua provincia si consumano più reati che nel resto della Puglia. A dirlo una statistica pubblicata dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” sulla base dei dati forniti dal ministero dell’Interno.
Con 52.980 reati denunciati (4.204 delitti ogni 100mila abitanti, sopra la media nazionale) nel solo 2016 il territorio barese è tra i più tartassati dalla criminalità. L’area metropolitana barese detiene il primato anche per il numero di reati commessi in un’ora: sei, il doppio di Foggia (3,1) e oltre il triplo di tutte le altre province, 2,8 Lecce; 2 Taranto; 1,6 Brindisi e 1,5 nella Bat. Unico dato positivo è che rispetto al 2016 i reati sono in calo del 9%.
Nel dettaglio, a Bari e provincia si registrano 3.689 furti ogni 100mila abitanti, 75,9 rapine ogni 100mila abitanti e 5,87 omicidi e tentati omicidi ogni 100mila abitanti. Barletta, Bari e Foggia, infine, sono le province dove si registrano più furti di auto rispetto a tutto il resto d’Italia: a Bari vengono rubate 575 auto ogni 100mila residenti.
Nella classifica sull’attività delittuosa del 2016, spicca Milano dove si registra la maggior incidenza di reati ogni 100mila abitanti (7.375 illeciti all’anno, che corrispondono a circa 650 al giorno), seguita subito dopo da Rimini (7.203). Dall’altro lato ci sono Oristano, Pordenone, Rieti, Enna e Sondrio, tutti sotto le 2.300 denunce all’anno ogni 100mila residenti. La media nazionale, invece, si piazza a quota 4.105.
“Anche i dati 2016 del ministero dell’Interno comprovano che – come abbiamo sempre rilevato – l’area metropolitana di Bari ha seri problemi di sicurezza”, commenta il consigliere comunale di opposizione, Giuseppe Carrieri. “Una situazione – prosegue – che dovrebbe allarmare e portare il ministero dell’Interno a incrementare subito le dotazioni e il numero delle forze di sicurezza urbana. Invece, a Bari abbiamo le forze di polizia allo stremo e alle pezze; basti pensare che nei giorni festivi il territorio urbano è presidiato da appena 5 pattuglie! La sicurezza dovrebbe – con questi numeri – essere una priorità e invece è ancora un problema assolutamente sottovalutato”.