“Quest’anno è andata meglio dell’anno scorso per quanto riguarda le nomine, perché sono state fatte in tempo utile le immissioni in ruolo dei docenti. Ma non si è sfruttata l’occasione del calo demografico da 607221 a 597074 alunni, per abbassare il loro numero per classe. Al contrario, si continua a tagliare”.
L’Italia è il paese che spende meno, tra quelli dell’Europa più ricca, per alunno. La cifra si aggira attorno ai 4.300 euro l’anno per studente. Davvero poco se li si raffronta ai 6.200 della Germania. Quasi nulla rispetto ai 21mila della Svezia. Un divario che al Sud si fa sentire in maniera più pesante, con aule che arrivano anche a superare 25 alunni. Claudio Menga, segretario generale della Flc Cgil Puglia, descrive con dati essenziali la situazione della scuola nella regione, col nuovo anno avviato da poche settimane.
Quali sono i dati riguardo i tagli ?
“Quest’anno altri 299 posti di docenza tagliati con l’eliminazione di 164 classi. Un intervento ingiustificato”
Cosa comporta questa situazione?
“Per comprendere l’entità del danno sugli organici docenti pugliesi si consideri che l’organico di fatto è passato in soli 10 anni da 63.354 del 2007/08 ad appena 48.242 del 2016/17, con un taglio di 15.112 posti, compresi i 299 solo dell’anno appena iniziato”.
Ma sono andate meglio le immissioni in ruolo, almeno per quest’anno
“Sì, ma il taglio delle classi vanifica ciò che di buono poteva venir fuori. E’ un dato statistico, ad esempio, che nelle regioni come la Puglia dove il tempo scuola è ridotto aumenta la dispersione scolastica. Infatti, in relazione alla scuola primaria, la Puglia è al terzultimo posto per diffusione del tempo pieno e, specularmente, è al secondo posto per ricorso al modello a 27 ore”.
Quindi servirebbero più docenti per garantire più classi a tempo pieno?
“Solo 1.592 classi, su un totale di 9.100, sono a tempo pieno; se ipotizzassimo un riallineamento alla media nazionale di 39,3%, il numero delle classi a tempo pieno salirebbe a 3.576, con un saldo positivo di 1.984. In questo modo si svilupperebbe un organico di altre 1.074 unità, per la sola scuola primaria. Con le dovute differenze di numeri e proporzioni anche nella secondaria di I grado si delinea una situazione analoga”
Più docenti, quindi, meno dispersione scolastica?
“E’ così. La dispersione scolastica che in Puglia è al 18,5% si combatte con l’incremento di organico docente e la riduzione di alunni per classe. Per non parlare poi del personale Ata, che nel periodo 2011/2017, nella regione è calato di 669 unità, senza contare i tagli all’organico di fatto. Una situazione che, assieme agli altri tagli cui fanno fronte le famiglie, mette a disagio le strutture scolastiche”.