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Cosa si può portare allo stadio: divieti e autorizzazioni

Pubblicato da: avv. Valentina Porzia | Mer, 4 Ottobre 2017 - 10:45

La scorsa settimana, abbiamo affrontato il tema dei cori e degli striscioni negli stadi. Quest’oggi, la rubrica si soffermerà su cosa lasciare a casa quando si va ad una partita di calcio.

Nell’ottica di voler mantenere la sicurezza dell’impianto e lasciare che la partita sia uno spettacolo sportivo, il tifoso deve lasciare a casa tutti gli oggetti che possono minare la sicurezza e l’integrità degli spettatori.

Laddove il tifoso non tenga conto di questi limiti, gli agenti di sicurezza, preposti ai controlli dei cancelli, possono provvedere al sequestro e ad evitare che gli stessi vengano portati sulle gradinate. Al fine di rendere utile la lettura di questa rubrica è opportuno definire gli oggetti inibiti, ovvero gli oggetti contundenti o qualsiasi cosa possa scatenare una rissa o un pericolo all’interno dell’impianto sportivo.

Per “oggetti contundenti” si intendono quelli che possono causare gravi danni a terzi, quali tifosi, giocatori o utenti che per vari motivi si trovino all’interno dello stadio. Si tratta di oggetti che possono far male anche se lanciati, come ad esempio: lattine di alluminio; bottiglie di vetro o di plastica; monete; viti, dadi e biglie; ombrelli con o senza punta; bastoni e aste per bandiere che non siano di plastica e vuote; accendini, chiavi sfuse o mazzi con grossi portachiavi, cinture con fibbie di metallo o borchie; bombe carta, petardi, fumogeni o qualsiasi materiale esplosivo, pietre, coltelli o qualsiasi tipo di arma; puntatori di fasci di luce al laser, utili per confondere i giocatori durante la gara e le macchine fotografiche o videocamere non autorizzate dalla società.  Quest’ultimo divieto, negli ultimi anni, è stato superato dallo smartphone, consentito ma contestualmente in grado di filmare o fotografare l’evento.

Oltre quanto appena affermato, è opportuno ricordare che ogni Società di calcio ospitante ha un proprio regolamento, ove sono specificati gli oggetti consentiti e quelli vietati che vanno ad integrare l’elenco appena esposto. Il regolamento di San Siro, ad esempio, prevede che non sia consentito introdurre veleni, sostanze nocive, materiale infiammabile, vernici od altro materiale imbrattante e animali di qualunque genere. Al San Nicola, è vietato introdurre o vendere bevande alcoliche di gradazione superiore a 5°, salvo autorizzazioni in deroga per particolari aree, rilasciate dall’autorità competente, previo parere favorevole del Questore o diversa disciplina delle autorità comunali e introdurre e vendere all’interno dell’impianto sportivo, le bevande contenute in lattine, bottiglie di vetro o plastica; le stesse devono essere versate in bicchieri di carte o plastica.

Nella maggior parte dei casi, succede che la maggior parte delle società vieti le trombette, megafoni, tamburi e mezzi di amplificazione sonora e limiti i supporter all’utilizzo della sola voce. L’accesso e la permanenza nell’area dello stadio e l’acquisto del biglietto comportano l’accettazione, da parte dello spettatore, dei singoli regolamenti e delle normative emanate dalla FIFA, dalla UEFA, dalla F.I.G.C., dalla Lega Calcio e dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.

L’inosservanza degli stessi comporta l’immediata risoluzione del contratto di prestazione, con il conseguente allontanamento dall’impianto del contravventore e l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria che variano a seconda degli impianti e che nello stadio barese vanno da un minimo di 100 euro ad un massimo di 500 euro. Nel caso in cui, nella stessa stagione sportiva il tifoso “reo” sia recidivo per la medesima violazione del regolamento d’uso anche in impianti diversi, la sanzione può essere aumentata sino alla metà del massimo e può essere comminato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive.

Orbene,  il solo possesso di uno degli oggetti vietati può determinare l’allontanamento dall’impianto. Nei casi più gravi in cui il tifoso si rende colpevole di fatti lesivi dell’incolumità di terzi utenti rischia il Daspo, ovvero il divieto di accedere alle manifestazioni sportive per il periodo di tempo stabilito dall’autorità giudiziaria in base alla gravità dell’episodio.

Per informazioni e approfondimenti è possibile contattare l’avvocato al seguente indirizzo avvocato@valentinaporzia.com

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