Con la campagna “Formazione Precaria” parte la prima inchiesta sui tirocini proposta da studenti universitari.
L’inchiesta, organizzata da Link, parte dopo svariate denunce ricevute nell’ambito di progetti di tirocini formativi, entrati nel linguaggio comune come stage. Non solo viene compiuta una denuncia su svariati fenomeni di sfruttamento, ma il dilagare di finti tirocini che mascherano veri e propri rapporti di lavoro a manodopera gratuita. Gli studenti inoltre hanno anche lanciato un questionario online di inchiesta e denuncia.
“Oggi la vastità del fenomeno è sotto gli occhi di tutti. Il numero totale dei tirocini in Italia supera 143 mila unità con una larga progressione negli ultimi anni. Nel giro di meno di 5 anni i tirocini sono aumentati del 116 per cento. Risulta evidente la distorsione nell’utilizzo, per cui ci si avvale spesso della manodopera di studenti tirocinanti in sostituzione di personale qualificato e contrattualizzato” – dichiara Piercarlo Melchiorre, coordinatore del sindacato studentesco Link Bari –
“Nonostante nella nostra università si possono riscontrare esempi virtuosi, è evidente la necessità di uno statuto che garantisca i nostri diritti, malattia, maternità, tutor universitario e aziendale, un rimborso spese, la compatibilità con gli esami o con l’orario di lezioni se previste nello stesso semestre. Crediamo nel valore formativo dell’esperienza e nelle potenzialità che come metodologia didattica può esprimere, ma tutto questo non può avvenire senza uno statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in tirocinio che contenga un codice etico per tutelare dagli abusi.” – conclude Melchiorre