Per far fronte alla siccità che continua a mettere a rischio il sistema idrico pugliese (negli invasi ci sono 225 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), l’Acquedotto Pugliese – dopo aver ridotto la pressione dell’acqua – ha messo in programma una serie di investimenti e interventi per limitare le numerose perdite nella propria rete.
Per il risanamento dell’infrastruttura sono stati già spesi 212 milioni e sono stati sostituiti 314 chilometri di tubi, ma ulteriori 80 milioni sono disponibili e l’appalto è in fase di completamento. A questa somma si aggiungeranno 7 milioni per completare le infrastrutture di monitoraggio delle reti cittadine (appalto in fase di progettazione). Aqp sta anche realizzando delle postazioni di misura e controllo per il monitoraggio delle portate idriche nelle reti cittadine (4,5 milioni) e si sta affidando alla tecnologia: ad esempio, verranno usati i droni subacquei per ispezionare il canale principale (245 chilometri). Questo strumento permetterà il monitoraggio puntuale senza la necessità di sospendere il servizio.
Poi, ci sono due nuovi strumenti che verranno impiegati per rilevare le perdite: il primo si chiama “Simple” ed è una spin off dell’Università del Salento che, sfruttando le microonde, riesce a localizzare le perdite. Il secondo sistema si chiama “Utilis”: rintraccia le perdite attraverso l’analisi delle immagini satellitari. Infine, Aqp è pronta ad installare il cosiddetto “telecomando delle valvole”: si tratta di un’infrastruttura idraulica telecomandata che, in automatico o manualmente, consente manovre di regolazione dei flussi idrici e di controllo delle pressioni mantenendo i livelli di servizio alle utenze servite e riducendo le dispersioni. Intanto, i pugliesi dovranno abituarsi, almeno per i prossimi mesi, ad avere meno acqua a disposizione, in attesa delle piogge che vadano a riempire gli invasi.