Le ricerche e le proposte contenute in tre tesi di laurea in architettura di 18 neolaureati del Politecnico di Bari sono state premiate all’Università di Camerino in occasione dell’edizione 2017 del Premio internazionale Sacu nell’ambito del XXVII Seminario internazionale di Architettura e Cultura Urbana.
Le tesi che hanno partecipato al concorso, “Ricostruzione e Innovazione” con le sezioni “Trasformazione e riuso dell’esistente. Nuovi paesaggi urbani. Materiali e tecniche costruttive”, hanno focalizzato le loro attenzioni sui centri pugliesi di Locorotondo e Canosa e, in ambito europeo, sui borghi rurali andalusi (Spagna). I lavori presentati a Camerino dai neo laureati Poliba, si sono distinti nell’ambito delle 48 proposte progettuali giunte in finale da tutta Italia.
Roberta Quaranta (Bari Palese), Antonio De Liddo (Bari), Annalisa Cascione (Bitetto), Caterina Anelli (Rutigliano), Giorgio Maria Bevilacqua (Foggia), Serena Cellie (Brindisi) hanno realizzato un lavoro dal titolo “Centri storici minori fra conservazione e rivitalizzazione: il caso di Locorotondo”, coordinati dalla relatrice Rossella de Cadilhac. “Locorotondo è un insediamento solo apparentemente ben conservato – il pensiero degli autori – in realtà a rischio di progressivo degrado per l’inadeguatezza dell’edilizia di base e soggetto a interventi e riusi spesso impropri che rischiano di compromettere irreversibilmente l’elevata qualità architettonica e ambientale dell’organismo urbano. Si pongono perciò delicati problemi di tutela e utilizzo che impongono un mirato recupero finalizzato ad una corretta fruizione attenta a preservare quei caratteri che fanno di Locorotondo un unicum irripetibile”.
La tesi “Canosa. Studio dei caratteri dell’architettura pugliese. Lettura comparata dell’organismo edilizio e aggregativo di Canosa di Puglia con altri centri dell’intorno territoriale nord barese”, elaborata da Alessio Giulio Greco (Lecce), Federica Mazza (Oria), Vito Antonio Parlante (Gioia del Colle), Marcello Pedone (Corato), Pietro Enzo Andrea Petruzzella (Molfetta), Nicola Sarcina (Giovinazzo) coordinati dal relatore Matteo Ieva, propone uno studio dei fenomeni urbani, dall’età medioevale alla contemporaneità, con lo scopo di provare a ricostruire le criticità che connotano la Canosa odierna. Obiettivo dello studio è anche la ricerca delle cause che hanno determinato l’attuale decadenza (soprattutto del nucleo antico) e, allo stesso tempo, quello di stabilire la possibilità concreta per costruire realisticamente la rinascita etico-civile e culturale della comunità.
Il lavoro, “I borghi rurali andalusi: progetto di valorizzazione per la definizione di una rete territoriale”, elaborato da Maria Rosa Abbondanza (Bitonto), Margherita De Luca (San Severo), Olga Maria Germinario (Santeramo in Colle), Anastasia Padovano (Mola di Bari), Giacomo Carlo Palmieri (Cassano Murge), Nicola Sinisi (Andria), Coordinatore/Relatore: prof. Loredana Ficarelli, si è concentrato nella regione andalusa, studiando 13 pueblos accomunati dal rapporto di vicinanza con il fiume Guadalquivir e caratterizzati da una diversificazione degli impianti urbani. L’indagine dei casi studio, nelle loro varianti formali e funzionali, ha permesso l’elaborazione di modelli insediativi territoriali ed abitativi ed una catalogazione morfologica, tipologica ed aggregativa dei pueblos. L’obiettivo del progetto di valorizzazione di questi borghi, il cui uso attuale è rimasto strettamente legato ad una produzione agricola ormai troppo spesso infruttifera, è finalizzato alla rimodulazione del rapporto con la campagna ed il territorio. Quest’ultima ricerca, in particolare, ha ottenuto il premio della critica.
Tutti i Lavori premiati e segnalati saranno prossimamente pubblicati sul magazine di architettura, “ARCHITETTURAeCITTÀ”, Di Baio Editore.