Ha preferito fare scena muta davanti al gip:il 17enne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini stamattina si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice e i suoi avvocati hanno annunciato che chiederanno la perizia psichiatrica. “Il ragazzo sta male e ha bisogno di essere curato”, hanno detto appena concluso l’interrogatorio. I legali hanno detto che è “molto pentito”.
Il gip deciderà nelle prossime ore se confermare la custodia cautelare, ma la sua posizione si è aggravata. La Procura, infatti, gli contesta l’omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà dai futili motivi. Non sarebbe stato, dunque, un omicidio d’impeto, come sostenuto dal ragazzo, ma un atto pianificato e studiato. Lucio, si legge nel decreto di fermo, “cagionava la morte di Noemi prelevandola alle 4.51 dalla sua abitazione con la Fiat 500 di proprietà della sua famiglia e conducendola in aperta campagna colpendola con l’uso di corpi contundenti; con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti o futili e di aver agito con crudeltà”.