Un uomo e una donna con il camice bianco addosso, i volti stanchi segnati da decine di rughe, i capelli ingrigiti: è questa la nuova campagna degli Ordini dei medici pugliesi per lanciare l’allarme sul mancato cambio generazionale che, entro 10 anni, porterà un milione di pugliesi a non avere più un dottore di famiglia di riferimento.
Le immagini sono state presentate ufficialmente oggi, a Bari, durante la prima delle tre giornate dedicate al convegno nazionale sull’educazione continua in medicina (Ecm) che si concluderà sabato. Oggi si è riunito il Comitato centrale, l’organo di governo dell’Ordine dei medici nazionale, venerdì, invece, toccherà al consiglio nazionale, l’assemblea dei 106 presidenti degli Ordini provinciali italiani. “Diciamo noi a camici vuoti”, è lo slogan scelto dai medici pugliesi. All’appello mancano almeno 5mila professionisti in Puglia, una carenza che rischia di “mettere a rischio la salute dei pugliesi”, è l’allarme che viene lanciato.
Sono drammatici i numeri relativi alla futura carenza di medici all’interno del servizio sanitario nazionale: 15mila i medici di medicina generale usciranno dal sistema nei prossimi 5 anni, considerando un’età media di pensionamento di 67 anni. Ogni anno, a fronte quindi di un’uscita di circa 3mila medici all’anno, si diplomano al corso di Medicina generale solo 900/950 medici. Le graduatorie non sono un serbatoio sufficiente, dato che dei 30mila medici apparentemente in attesa di occupazione stabile, oltre il 60% ha più di 50 anni. Anche in area ospedaliera la situazione è critica: nei prossimi 10 anni da 50 a 56mila medici sono in uscita. A questa emorragia si aggiungono i 1500 giovani medici laureati o specializzati che ogni anno si traferiscono all’estero perché bloccati dall’imbuto formativo e sospesi in un limbo che non consente l’accesso al mondo del lavoro stabile.