Nelle fasi iniziali delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher Raffaele Sollecito fornì “affermazioni menzognere e contraddittorie”; le sue dichiarazioni hanno “trovato smentite puntuali sotto ogni aspetto”. E questo ha rafforzato negli inquirenti “la prospettiva del suo coinvolgimento” portandolo in carcere in via cautelare.
Con questa motivazione la Cassazione ha respinto la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione, negato anche in appello, per i 4 anni di carcere subiti nel procedimento per il delitto, a Perugia, della studentessa inglese. Al termine del quale Sollecito è stato poi assolto in via definitiva.
“Il sipario non cala qui”, la replica dell’avvocato Giulia Bongiorno che ha annunciato ricorso alla Corte europea. “E’ stato totalmente tralasciato – ha detto – l’annientamento delle garanzie difensive in cui sono state rese le dichiarazioni prese in considerazione per negare il risarcimento”.