Riproducendo la complessità del cosmo grazie a inedite simulazioni, un gruppo di ricercatori provenienti dall’Università di Bari, del Salento, da Infn, Inaf e Sissa ha pubblicato una ricerca su Physical Review Letters che evidenzia l’importanza di un possibile comportamento dei fotoni ad altissima energia. Nel loro viaggio attraverso i campi magnetici intergalattici si potrebbero trasformare in assioni, evitando così di essere assorbiti.
Normalmente i fotoni ad altissima energia si dovrebbero “scontrare” con la luce di fondo emessa dalla galassie trasformandosi in coppie di particelle di materia e antimateria, come previsto dalla teoria della relatività. Per questo motivo le fonti di raggi gamma ad altissima energia dovrebbero apparire molto meno luminose di quanto in molti casi si è invece osservato. Una possibile spiegazione di questa sorprendente anomalia è che i fotoni di luce si trasformino in ipotetiche particelle debolmente interagenti, gli assioni, che, a loro volta, si tramuterebbero in fotoni, tutto grazie all’interazione con i campi magnetici. Con queste metamorfosi, una parte dei fotoni sfuggirebbe all’interazione con la luce di fondo intergalattica che li farebbe scomparire.
“I fotoni provenienti dai corpi luminosi quando incontrano la luce di fondo extragalattica (EBL) scompaiono. Ma se nel loro viaggio andassero incontro a queste trasformazioni come previsto da queste teorie, oltre a dare delle indicazioni molto importanti sui processi che avvengono nell’Universo, si spiegherebbe perché lontani corpi celesti, da un’osservazione sulla Terra, risultino più luminosi di quanto previsto. Questi cambiamenti permetterebbero, infatti, a un maggior numero di fotoni di raggiungere la Terra”, spiegano i ricercatori Daniele Montanino, Franco Vazza, Alessandro Mirizzi e Matteo Viel che hanno condotto la ricerca.