Conclusi senza problemi i test di ingresso per Medicina, gli studenti chiedono a gran voce al rettore Antonio Uricchio di ripensare all’offerta formativa.
“Il test di medicina – commenta Anna Santamaria, rappresentante in cda per la coalizione Up – rappresenta solamente la punta dell’iceberg dei test d’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso, che costituiscono in molti casi ostacoli insormontabili. L’offerta formativa del nostro Ateneo andrebbe ripensata operando una programmazione strategica, mirata ad ottenere un tasso di occupazione post laurea quanto più alto possibile. Occorre infatti un’attenta analisi delle necessità del mondo del lavoro, in maniera da poter formare figure professionali qualificate e compatibili con i diversi profili lavorativi richiesti. Limitare l’accesso ai corsi di laurea è un metodo di selezione ormai anacronistico, specie se si tiene conto del calo di immatricolazioni che colpisce da alcuni anni, tra gli altri Atenei meridionali, il nostro, provocando un calo numerico degli studenti. Qualità della didattica e compatibilità con il mercato del lavoro necessariamente dovranno essere le parole chiave dalle quali partire per avviare un processo di rinnovamento”.