Il ritrovamento di reperti archeologici a Bari Vecchia, risalenti probabilmente al Medioevo, non ostacolerà il rifacimento della rete della fogna bianca e nera e della rete idrica. E’ quanto è emerso oggi durante il sopralluogo svolto dall’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, e da Francesca Radina, direttore del Centro operativo per l’archeologia di Bari. A luglio mentre venica aperto in cantiere in strada Annunziata, all’interno dei locali di proprietà comunale a ridosso della Muraglia, è stata rinvenuta una sepoltura di età medievale.
“L’esame antropologico stabilirà al meglio le classi d’età e tutto ciò che concerne lo studio dei resti appartenenti alla necropoli – ha evidenziato Francesca Radina – per questo, il lavoro effettuato in questi giorni è stato minuzioso, affidato a dei professionisti, in modo tale che, nel momento in cui sarà realizzata la condotta, questi dati non vadano persi ma vengano invece recuperati. La necropoli, infatti, potrebbe essere stata utilizzata anche in epoche più recenti, con l’accantonamento dei resti e il riutilizzo delle stesse aree per sepolture successive. Si tratta di dati che, in via del tutto preliminare, potrebbero risultare rilevanti per la ricostruzione della storia di Bari. Probabilmente sono risalenti a un periodo databile tra il tardo antico e il Medioevo, ovvero tra il VII e il X secolo. È chiaro che al di sotto potrebbero esserci reperti più antichi relativi ad insediamenti precedenti, su cui Bari è stata poi costruita nel tempo. Pertanto, le attività di ricerca andranno avanti ancora per qualche giorno. Ovviamente – conclude – tutte le operazioni vengono effettuate in un’ottica di accelerazione del cantiere in modo da consentire subito la ripresa dei lavori”
Il cantiere, i cui lavori sono stati sospesi nella sola settimana di ferragosto, sarà interessato da ulteriori scavi per altri 50 centimetri per giungere alla profondità minima necessaria per la posa delle tubature della rete di fogna bianca e nera.
“La buona notizia di oggi è che la Sovrintendenza ci ha assicurato che la tipologia di interventi archeologici non è ostativa all’esecuzione dei lavori previsti per la realizzazione della fognatura”, rassicura Galasso. Le operazioni di scavo potranno essere più o meno rapide in base alla possibilità di rinvenire altri ritrovamenti, eventualità che ci porterà a procedere con delle tecniche più attente, quelle appunto utilizzate dagli archeologi. In caso contrario, andremo avanti molto rapidamente”.