Dopo il ricovero al Giovanni XXIII di Bari del bimbo francese colpito dalla Seu (sindrome emolitico-uremica), un’infezione che può portare persino alla morte nei pazienti più piccoli, scattano i controlli in tutta la Puglia, anche nel Barese.
Infatti, dai primi accertamenti è emerso che il bambino con la sua famiglia, prima di arrivare in Salento dove ha avvertito i primi malori, era stato in altre 15 diverse località pugliesi, anche in provincia di Bari. Quindi, l’allarme è scattato in tutti i posti dove ha alloggiato la famiglia di turisti, le Asl di competenza stanno cercando di ricostruire tutto quello che è stato mangiato dal piccolo nei diversi luoghi per individuare l’alimento contaminato che ha provocato l’insorgere della Seu.
Le verifiche si concentrano principalmente su prodotti caseari e gelaterie, ma non vengono esclusi anche altri alimenti, come ad esempio frutta e verdura. Anche negli ospedali pugliesi è scattato l’allerta: l’Osservatorio epidemiologico e la Regione hanno chiesto ai pronto soccorso e ai pediatri di prestare molta attenzione ad eventuali altri arrivi di bimbi con sintomi che potrebbero far ipotizzare la Seu.