Due persone sono finite in manette, a Barletta, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Stefano Cafagna, pregiudicato barlettano di anni 60 e R.G., incensurato barlettano di 31 anni, arrestati in due differenti interventi dalla Polizia di Stato. Gli agenti del locale commissariato, assieme alle unità cinofile della Questura di Bari, si sono recati presso l’abitazione del 60enne, già noto agli agenti in quanto persona con precedenti specifici e nel mirino degli investigatori della sezione di Polizia Giudiziaria che avevano riscontrato un frequente andirivieni di assuntori di sostanze stupefacenti dalla sua abitazione.
L’uomo, fermato mentre usciva di casa con un sacchetto di spazzatura, è stato sottoposto a perquisizione personale, estesa alla propria abitazione; l’attività ha consentito di rinvenire e sequestrare 60 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi e pronta per essere commercializzata, 9 dosi di cocaina, sostanza da taglio e bilancini di precisione. All’interno di alcuni sacchetti di spazzatura, inoltre, sono stati rinvenuti involucri in plastica con residui di sostanze stupefacenti. Nella sua abitazione, i poliziotti hanno inoltre rinvenuto e sequestrato una pistola a salve con canna parzialmente modificata. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Trani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nell’ambito della medesima attività volta a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti del commissariato di Barletta, a seguito di segnalazioni pervenute dagli abitanti di via Delle Querce, nei pressi di un centro scommesse, hanno individuato un uomo di 31 anni che stazionava a bordo della propria vettura e riceveva banconote di piccolo taglio in cambio di involucri che consegnava ad alcuni giovani che si avvicinavano all’auto. Il 31enne è stato trovato in possesso di alcune dosi di marijuana, confezionate in piccoli involucri di cellophane trasparente. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, così come disposto dall’autorità giudiziaria.