Il trasferimento dei tre reparti di Anatomia Patologica, Chirurgia Toracica dell’ospedale “San Paolo” e dell’unità di Oncologia Medica del “Di Venere” all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II sta per volgere al termine. Sono infatti stati sottoscritti accordi che consentiranno, nel periodo di transizione, di garantire tutti i livelli di assistenza, senza alcuna interruzione. Il progetto è stato fortemente voluto dal governatore Michele Emiliano, con il coordinamento del direttore Giancarlo Ruscitti, i direttori Montanaro e Delvino ed il dr. Sardelli, coordinatore del progetto.
L’accordo sottoscritto lo scorso 28 luglio dal Direttore Generale della Asl, Vito Montanaro e dal suo omologo dell’Irccs barese, Antonio Delvino, ha definito analiticamente gli atti esecutivi e le competenze. La delicata questione del coordinamento tra la Chirurgia Toracica del S. Paolo e quella del Policlinico, con la definizione dei nuovi percorsi nel settore dell’emergenza-urgenza, è stata risolta al termine di un incontro tenuto tra tutti i soggetti coinvolti (compreso il professore Loizzo, direttore della Chirurgia Toracica universitaria) e coordinato dal direttore generale del Policlinico Vitangelo Dattoli.
Per garantire la continuità assistenziale, dal primo settembre entreranno in vigore alcune convenzioni, richiamate nell’accordo tra le due Direzioni: la Asl di Bari si impegna a garantire l’assistenza neurologica e di pneumologia del San Paolo a favore dell’Istituto Tumori di Bari; l’Istituto Tumori si impegna a sua volta a garantire a favore della Asl, l’assistenza in ematologia, in chirurgia toracica, compreso la broncoscopia, in anatomia patologica a favore di tutti gli ospedali della Asl, con particolare riferimento alle valutazioni in estemporanea ed al supporto alla chirurgia senologica del San Paolo.
Soddisfazione anche da parte del direttore sanitario: «I pazienti continuano a trovare il filo della speranza tra le mura del nostro Istituto. Con questo ulteriore passo, l’Irccs diventa sempre più il polo di riferimento per il trattamento delle patologie oncologiche, che saranno appunto concentrate nel “Giovanni Paolo II”», commenta Alessandro Sansonetti.