Fares Fathalla (Iraq) potrà iscriversi ad Odontoiatria, Noreen Albert (Pakistan) potrà immatricolarsi al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, Latifat Kuti (Nigeria) si iscriverà ad Economia e Commercio, Suzan Abdulrazak Ahmed (Iraq) si immatricolerà a Scienze Biologiche. Nura Abdullahi (Nigeria) e Muhammad Shafaqat (Pakistan) si iscriveranno direttamente alla Laurea Specialistica in Relazioni Internazionali e Studi Europei avendo già ottenuto, attraverso il Servizio di Ateneo Uniba CAP (www.uniba.it/centri/cap), l’equiparabilità del titolo di studio triennale conseguito nel proprio Paese d’origine.
Per il secondo anno l’Università di Bari si aggiudica il maggior numero di borse di studio del Ministero dell’Interno, della Crui e dell’Andisu per sostenere il diritto allo studio di studenti rifugiati.
Potranno iscriversi al secondo anno dei corsi di Lingua e Letteratura Straniera inoltre Mostafa Jeean, siriano, Khairy Aboghal, palestinese, Sophia Baras yemenita, Umar Farooq del Pakistan, Afana Bella Dieudonne del Camerun, Ghaith Al Saadi iracheno; così come Lamin Camara, gambese si iscriverà al secondo anno del Corso di laurea in Economia e Commercio, Afewerki Ghebremichael dall’Eritrea e Stephen Ogbonna (Nigeria) proseguiranno il percorso di studi in Scienze Politiche, relazioni internazionali e studi europei.
Tutti i 15 studenti rifugiati hanno conseguito i crediti formativi necessari per ottenere la seconda annualità della borsa di studio ministeriale. “Il tutoraggio e l’accompagnamento riservato a questi studenti – spiega la professoressa Fausta Scardigno, presidente del Cap – è determinante per conseguire i risultati di successo formativo”.
Restano invece in attesa di una nuova valutazione delle loro pratiche Ezukuse Godwin, 24 anni, nigeriano, Fareeda Sedeeq, 28 anni, irachena, Barkat Suleman, 53 anni, pakistano – titolari di protezione internazionale – Abdoulaye Sylla, 19 anni e Mohamed Lamine Dabo, 28 anni, guineani, Sohail Roshan, 37 anni, pakistano e Bernard Benjamin, 20 anni e Jenifer Jacob, 24 anni, nigeriani. Tutti loro vorrebbero iscriversi ad Uniba e riprendere il percorso di studio interrotto nel proprio Paese.
“Siamo l’unica Università italiana – spiega il rettore Antonio Uricchio – ad avere istituito uno specifico servizio di Ateneo Cap che prende in carico i bisogni formativi dei rifugiati e offre loro una chance reale di integrazione culturale, chance vantaggiosa per la nostra Università e per l’intero Paese”.