Aprirà nei primi mesi del 2018 l’asilo nido Paola Labriola, inaugurato nel 2013 ma mai entrato in funzione. In questi anni diverse erano state le sollecitazioni da parte del marito della psichiatra uccisa nel 2013, Vito Calabrese, e dell’intera comunità accademica per fare in modo che quel taglio del nastro a pochi mesi dall’omicidio della Labriola non rimanesse una macchia indelebile nella storia dell’Ateneo. Che aveva appunto inaugurato l’edificio in via Celso Ulpiani, ma non aveva mai predisposto l’avvio dell’attività.
Oggi la sigla dell’intesa tra Università e Comune di Bari: sarà infatti l’amministrazione comunale a farsi carico della gestione. La struttura potrà ospitare 36 bambini dai 3 ai 36 mesi: una parte dei posti disponibili sarà riservata ai figli di dipendenti e studenti universitari.
“Questo nuovo asilo – ha dichiarato il sindaco di Bari, Antonio Decaro – è un altro strumento che consentirà di conciliare i tempi del lavoro con quelli familiari, anche per coloro che lavorano o studiano all’Università “Aldo Moro”. Ma è anche un modo per incoraggiare le giovani coppie e dar loro un supporto. In campagna elettorale avevamo preso un impegno e oggi, con l’aggiunta di quest’ultimo, siamo a quota 10 nidi comunali, dopo averne inaugurati altri due qualche mese fa. Molto importante la scelta di intitolare l’asilo a Paola Labriola, una donna straordinaria che ha dato tanto a tutto il territorio. Ha sempre seguito persone in difficoltà con grande cura e dedizione e credo sia giusto dedicarle un piccolo spazio simbolico, proprio dove cominciano a crescere i nostri bambini”.
“Oggi è un momento importante – ha continuato il rettore Antonio Uricchio – perché l’asilo Labriola è molto atteso dalla nostra comunità accademica e dagli studenti, che chiedevano da tempo questo servizio. Abbiamo voluto intitolarlo a Paola Labriola per onorarne il ricordo, e lo abbiamo fatto nel 2013 con una cerimonia fortemente voluta dal mio predecessore, il professor Petrocelli. In questi anni, poi, abbiamo lavorato a lungo sulle procedure da seguire e sulle modalità di gestione, fino a individuare l’accordo con il Comune come formula privilegiata”.
L’Università aveva tentato anche la strada dell’avviso pubblico per individuare un soggetto gestore, ma le spese sarebbero state troppo elevate. “L’asilo – assicura Uricchio – avrà una quota di posti riservati ai dipendenti e agli studenti dell’Università ma sarà a tutti gli effetti un asilo della città, aperto a tutti, come è giusto che sia, anche considerato il valore sociale di un servizio intitolato a Paola Labriola. La nostra previsione è di poter aprire i battenti all’inizio del nuovo anno, perché dovremo attendere i tempi necessari per dotare la struttura di una cucina interna e per il reclutamento dei docenti dalle graduatorie comunali”.
“Dopo aver aperto due nuovi asili nido a Carbonara e San Girolamo – aggiunge l’assessore Paola Romano – con questo protocollo mettiamo le basi per aprirne un terzo, aumentando così del 30 per cento l’offerta di nidi rispetto al passato”.