Nascerà a Bari la prima scuola in Europa di dottorato industriale internazionale, orientato alla piccola e media impresa. Il progetto, presentato dal consorzio Uni.Versus Csei in collaborazione con il Politecnico di Bari, è risultato vincitore, grazie ai suoi contenuti innovativi, di Knowledge Alliances (Erasmus+ Programme), uno dei programmi più competitivi tra quelli finanziati e gestiti direttamente dalla Commissione Europea. Si tratta di un bando a cui partecipano le più prestigiose ed importanti università europee, con una percentuale di successo del 10%. «Raccogliamo i frutti di un lavoro durato tre anni – commenta il professor Carmine Viola, presidente di Uni.Versus Csei. Ora dobbiamo costruire un protocollo – aggiunge Viola – che unisca realtà con differenti livelli tecnologici per il conferimento di un titolo valido in tutti i paesi aderenti».
A differenza del classico dottorato di ricerca accademica, il dottorato industriale si svolge direttamente in azienda, sui temi individuati dalle imprese e finalizzati all’innovazione tecnologica e alla competitività. Il progetto, che è stato chiamato Gienhas (Grasping Innovation in Europe through a closer iNterAction between Heis and Smes) mette in rete Bari con Chalmers University (Svezia), Anglia Ruskin University (Regno Unito), Politecnico di Varsavia (Polonia), Politecnico di Iasi (Romania) e Tei Epirus (Grecia) oltre ad un gruppo di Pmi italiane ed europee innovative. Il gruppo di progettazione è stato coordinato dal rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio e dal professor Viola ed è composto da Annamaria Patella, Francesco Cupertino, Matilda Mali, Fabio Abbrescia e Angelamaria Abrescia. «Il dottorato industriale internazionale è una grande opportunità per il nostro territorio – dice il professor Viola – sulla quale non a caso ha puntato anche il rettore del Politecnico, lungimirante come sempre in materia di vera innovazione».
«Abbiamo il dovere – commenta Di Sciascio – di mettere in campo tutte le azioni possibili per cercare di governare al meglio quella che viene definita la rivoluzione dell’industria 4.0. La contaminazione delle conoscenze e delle competenze – aggiunge il rettore – è indispensabile per stare al passo della trasformazione, per cui ben vengano progetti come questo, esempi di vera innovazione che sfruttano, tra l’altro, i vantaggi del fare rete tra diversi poli tecnologici».
Il finanziamento europeo, per questa fase di lancio del dottorato, è di un milione di euro.
«Una volta definito, tramite Gienahs, il modello sperimentale – precisa Viola – il passo successivo potrà essere la sua adozione da parte dei sistemi Universitari dell’Ue e il conseguente finanziamento attraverso fondi ordinari del ministero dell’Università e della Ricerca. Grazie alla collaborazione tra università e imprese – prosegue il professore – potremo disegnare nuovi modelli di eccellenza esportabili in contesti europei ed internazionali. Inoltre offriamo alla Puglia – aggiunge – concreti strumenti per arginare il fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli, rendendo fortemente attrattivi per i giovani ricercatori i percorsi di dottorato di ricerca industriale nelle Pmi. La visione di lungo periodo – conclude Viola – è istituire una grande Scuola Europea di Dottorato di Ricerca Industriale Internazionale».