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Bari, le mani dei clan sulla città: 12 cosche, nel gruppo Parisi in corso una scissione sanguinosa

Pubblicato da: Gino Martina | Gio, 27 Luglio 2017 - 12:15

Una vera e propria mappa delle attività criminali e della spartizione del territorio da parte delle famiglie mafiose baresi. E’ quella redatta dal ministero dell’Interno, assieme alla Direzione investigativa antimafia, attraverso una relazione dettagliata.

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Traffico di stupefacenti, prostituzione, furti di auto, appartamenti e aziende, assieme ad estorsioni, sono i reati più diffusi in città e in provincia, dove le cosche storiche (sono una decina) continuano a ripartirsi quartieri e zone di radicamento e cercano di andare oltre, per conquistare nuove fette di potere, dove far fruttare i traffici illeciti.

I gruppi criminali hanno allungato le mani sugli appalti e sempre più spesso confondono le loro attività con quelle dei cosiddetti colletti bianchi, dai professionisti ai tecnici, passando, anche, per politici e amministratori, con collusioni e rapporti alquanto ambigui.

Un’espansione, quindi, non solo territoriale, che comprende anche centri importanti del barese, da Bitonto a Monopoli, passando per Valenzano e Putignano. Attività illecite si registrano sempre più nell’Alta Murgia, con rapporti vicini alle organizzazioni criminali della Basilicata.

Si legge come siano nati giri d’affari, relazioni e alleanze tra le zone del centro e di Bari vecchia, con la periferia di Japigia. Vale a dire tra i superstiti dei Capriati, i Mercante Diomede e i Parisi. All’interno di questi ultimi e dei Palermiti sarebbero nate correnti e segnali di scissioni, sfociate in agguati e assassinii negli ultimi tempi. I Telegrafo-Montani-Misceo rimangono egemoni, invece, nel quartiere San Paolo. La vicinanza dei diversi gruppi sarebbe da interpretare come opposizione agli Strisciuglio, legati ai Campanale, egemoni a San Girolamo, e ai Di Cosola, che hanno le mani su Carbonara.

Una disamina che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, quale sia il problema più profondo e urgente da affrontare per l’evoluzione e il progresso del territorio.

 

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