Colpiscimi felicità è il nuovo album di Luca Bassanese, cantautore considerato tra i più importanti nuovi esponenti della scena folk e popolare italiana. Dal disco è già stato estratto un primo singolo, Gli Anni ’70 ed io che ti amo, un brano che come altri del disco rispecchia la ricerca della felicità che ne è alla base. Un brano anche estivo, che parla di sentimenti e che mette a nudo Luca Bassanese. Le altre canzoni da questo nuovo lavoro toccano diversi temi e diversi stili musicali: si passa dalla ballata dal sapore balcanico sulla burocrazia, alla canzone che può ricordare i Beatles e che parla dell’orto sul balcone di casa, al tentativo di dar voce a chi non ne ha (L’extraterrestre), ai brani dove è più evidente l’impegno civile del cantautore vicentino (che è già stato evidenziato nei dischi precedenti e che gli è valso importanti riconoscimenti).
Cosa lega Luca Bassanese agli anni ’70?
Sono nato negli anni ’70 ma ero troppo piccolo per poterli ricordare, come ogni nuova generazione ho ricevuto i resti di un passato vicino, il racconto dei testimoni, ciò che resta nell’immaginario e tanta musica e poesia da non dimenticare.
In quali modi Luca Bassanese è cosmopolita?
Nell’uscire dall’Italia per portare la mia musica in Europa, utilizzando la mia lingua che è la mia storia, il racconto della mia terra e le sue contraddizioni. Il prossimo 4 agosto sarò in Belgio al Dranouter Festival ed il 5 agosto a ‘s-Hertogenbosch nei Paesi Bassi.
Come sta l’orto di Luca Bassanese?
È un orto che necessita amore, come tutti, perché siamo isole che si confondono e che portano con se i semi del mondo.
Come si sta da extraterrestre?
È una condizione relativa e ad ognuno il suo sentire perché l’extraterrestre siamo noi ogni qual volta ci sentiamo inadeguati, come ospiti di una storia che non ci appartiene o che vorremmo fosse diversa.
Luca Bassanese è felice in questo momento?
Credo nella felicità come a un’incessante conquista, nell’eterna ricerca di così tanta bellezza. Nello scrivere questo nuovo lavoro discografico assieme a Stefano Florio, mio coautore e produttore, ci siamo interrogati sull’essenza della felicità, ma è una via sconosciuta a noi poveri mortali, a cui non resta che affidarsi a una canzone.