“Circa un mese fa avevamo accolto con grande preoccupazione la scelta della giunta regionale di non incrementare per il 2017 le risorse all’Adisu-Puglia, convinti che questo avrebbe potuto penalizzare gli studenti e le studentesse nella copertura delle borse di studio e nell’accesso ai servizi. Oggi, ad anno accademico ormai concluso e a conferma del rischio paventato, apprendiamo che circa 1000 studenti del primo anno, pur avendo tutti i requisiti, e pur avendo bisogno come “matricole” di essere ulteriormente sostenuti, non hanno ancora ricevuto la borsa di studio”.
La denuncia è del deputato di Sinistra Italiana, Annalisa Pannarale.
“Questi ragazzi rientrano cioè in quella vergognosa categoria degli ‘idonei non beneficiari’, una stortura tutta italiana che subordina alla disponibilità finanziaria l’accesso ai diritti fondamentali. In Italia non esiste il diritto allo studio e l’università e la possibilità di studiare continuano ad essere sempre più un privilegio: è questa la drammatica realtà di un Paese che ogni giorno boicotta i propri studenti e le proprie studentesse attraverso i mancati investimenti nella formazione o i continui ritardi nel trasferimento delle risorse ministeriali.
“Questi ragazzi rientrano cioè in quella vergognosa categoria degli ‘idonei non beneficiari’, una stortura tutta italiana che subordina alla disponibilità finanziaria l’accesso ai diritti fondamentali. In Italia non esiste il diritto allo studio e l’università e la possibilità di studiare continuano ad essere sempre più un privilegio: è questa la drammatica realtà di un Paese che ogni giorno boicotta i propri studenti e le proprie studentesse attraverso i mancati investimenti nella formazione o i continui ritardi nel trasferimento delle risorse ministeriali.
E’ necessario che l’Adisu-Puglia si attivi immediatamente nella copertura delle borse di studio e che riaffermi la sua funzione al servizio della popolazione studentesca. Una borsa di studio non può essere un mero rimborso ad anno ormai concluso, quando le possibilità di supporto per lo studente sono già state compromesse, ma deve essere uno strumento reale di accesso ed autodeterminazione immediatamente esigibile”.