Oltre a dribblare i giocatori dell’altra squadra, per fare gol nei campetti di calcetto sotto la muraglia di Bari vecchia è necessario superare altri avversari: i rifiuti. I due play ground in sintetico del Comune ne sono tappezzati, con una disposizione in campo scarsamente organizzata.
[foogallery id=”92703″]
Si va da decine di mozziconi di sigarette lungo le fasce laterali alle bottigliette di plastica, dalle cannucce alle lattine di bibite varie, fino ad arrivare a cartacce e perfino scarpe abbandonate. Una solitaria e un paio all’altezza del centrocampo. In difesa, a supporto del portiere, è piazzata una barriera particolare, composta da cartacce e buste di ogni genere. A completare il tutto, una porta d’ingresso completamente divelta, per questo, pericolosa, e i cassonetti alle spalle dei due mini impianti, in altrettante condizioni precarie. Non certo un bel vedere e un luogo ideale per l’accoglienza di bambini e ragazzi che, c’è da dire, è probabile abbiano contribuito all’attuale degrado.
[foogallery id=”92713″]
Il rifacimento della recinzione e del nuovo manto erboso era stato realizzato dal Comune nell’autunno del 2015. Vale a dire un anno e mezzo fa circa, con una spesa di 36 mila euro. La custodia “morale” dei campi era stata affidata dal sindaco, Antonio Decaro, e dall’assessore comunale all’Istruzione, Paola Romano, proprio ai bambini di Bari vecchia, della scuola Corridoni. Ma evidentemente qualcosa non ha funzionato e ora, l’unico spazio pubblico del centro storico dove poter praticare il gioco più amato dai bambini è nuovamente a rischio degrado.