Si è messa in moto la macchina dell’accoglienza per lo sbarco di 644 migranti alla banchina 31 del porto di Bari. Tra di loro 19 minori non accompagnati, un ferito da arma da fuoco (l’episodio sarebbe avvenuto prima dell’imbarco), quattro donne incinte, molte donne e decine di piccoli di età inferiore ai 9 anni. Ad attenderli, operatori della Croce Rossa, Caritas, Protezione Civile e associazioni di volontariato.
La nave militare inglese “Echo” ha trasportato i migranti africani salvati nel mar Mediterraneo durante le operazioni europee di Frontex. La Prefettura ha attivato misure di assistenza straordinarie, la Asl ha messo in allerta il personale medico del San Paolo, del Di Venere e del Policlinico. Dopo le procedure di identificazione e la raccolta delle impronte digitali, i migranti saranno smistati nei centri d’accoglienza in Puglia e nel resto d’Italia. “Sull’esperienza dello sbarco dello scorso maggio abbiamo ampliato le capacità d’accoglienza da parte delle forze dell’ordine coinvolte”, ha detto il prefetto Marilisa Magno.
Di pari passo, il Comune ha disposto un centro per la raccolta di beni di prima necessità nell’androne del Palazzo di città: “Stiamo raccogliendo indumenti intimi, beni di prima necessità, cibi a lunga conservazione e abbigliamento e scarpe estivi”, ha scritto su Facebook il sindaco Antonio Decaro.In poche ore i cittadini baresi hanno dato una risposta forte sul tema dell’accoglienza tra bustoni e cartoni contenti generi alimentari a lunga conservazione, prodotti per l’igiene oltre al vestiario.