Un milione di euro. A tanto ammonta il valore dei beni sequestrati questa mattina ad Andria a Francesco Recchia, 49 anni, ed ai suoi familiari. Per i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale di Bari, il patrimonio immobiliare sarebbe frutto del reimpiego di risorse finanziarie derivanti dalle attività illecite commesse tra gli anni ’80 e 2000.
Riconosciuto colpevole per numerosi reati commessi nella Bat, quali furti in abitazione e di autovetture, ricettazione, possesso ingiustificato di arnesi idonei allo scasso, attualmente sorvegliato speciale, Recchia ha “ripulito” i guadagni illeciti investendoli, anche tramite i suoi familiari, in un unico complesso immobiliare costituito da tre distinte unità abitative.
Acclarata la pericolosità sociale ed il tenore di vita ampiamente sproporzionato rispetto ai redditi leciti percepiti, la Sezione per le misure di prevenzione del tribunale di Trani ha disposto il sequestro di due appartamenti e un locale commerciale, ciascuno della superficie di circa 200 metri quadri, e sei conti correnti bancari.
Lo stile di vita di Recchia, monitorato dagli investigatori per circa un trentennio è tale che, a fronte di circa 7mila euro annui dichiarati al fisco, ha investito somme di denaro ingiustificate (circa 350mila di euro) attraverso le quali ha acquisito al patrimonio gli immobili caduti in sequestro, senza ricorrere a prestiti o mutui bancari, intestandoli ai suoi familiari che hanno così rivestito la funzione di veri e propri “prestanome”.