Ventidue giorni (dal 14 luglio al 4 agosto a Martina Franca) con 35 appuntamenti fondamentalmente in tre luoghi simbolo del territorio, Palazzo Ducale, Chiostro di San Domenico e due Masserie che accoglieranno l’opera di Niccolò Piccinni Le donne vendicate. Questo in sintesi il 43esimo festival della Valle d’Itria che è stato presentato ieri in Regione.
“Ieri – ha ricordato l’assessore regionale Loredana Capone – abbiamo presentato due Festival che in realtà rappresentano due territori, due identità e due culture. Il Carpino Folk Festival (Agenzia 759.17 ndr) con la musica popolare e il Festival della Valle d’Itria con la musica colta. Questo è un modo di essere della Puglia, è un modo variegato nella sua identità, non a caso ci chiamavano le Puglie. Abbiamo territori che possono raggiungere i cuori delle persone che hanno diversi gusti e sensibilità e ci fa piacere mescolarle insieme. La nostra regione è in grado di far vivere i borghi in modo diverso, di far esprimere i momenti della bellezza attraverso i talenti che hanno gusti e approcci diversi”.
Il festival sarà dedicato alla memoria di Adolfo Celletti, storico direttore artistico della manifestazione, nel centenario della sua nascita. Lo ha detto Franco Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi, presentando il festival con l’assessore Capone e il direttore artistico del festival Alberto Triola. “Con questo spirito -ha detto Triola – il cartellone 2017 proporrà un cartellone che abbraccia quattro secoli di teatro musicale italiano da Monteverdi a Puccini, passando per Vivaldi, Piccinni, Meyerbeer e Verdi, con opere datate 1608, 1727, 1763, 1820, 1840, 1918. Si parte con Vivaldi, 14 luglio, con uno spettacolo realizzato in coproduzione con la Fenice di Venezia”.
La guida musicale è affidata a Antonio Greco, a capo dell’Ensemble barocco del Festival, interpretati dalla compagnia teatrale, Eco di Fondo.