Sbarcano e si ritrovano a vagare senza punti di riferimento. Sono i turisti e crocieristi che quasi quotidianamente si fermano a Bari. E se non fosse per la buona volontà di associazioni o dei singoli, migliaia di persone ogni estate verrebbero lasciate completamente sole anche a causa della chiusura temporanea degli info point.
L’itinerario che i turisti percorrono a piedi dalla banchina all’uscita del porto (circa 2 km) è delimitato solo da transenne unite da metri di nastro segnaletico. Si aggiunge l’assenza di segnaletica verticale adeguata, il transito dei mezzi pesanti che in certi casi attraversa l’area pedonale, la scarsa attitudine degli operatori del porto a comunicare in inglese.Ma c’è chi ha deciso di intervenire in un settore che a Bari presenta ancora molte lacune. Dal 2008, Veloservice è il primo “info point” per buona parte dei croceristi stranieri. Il team di otto guide multilingua cerca di intercettare il flusso dei visitatori diretti verso Bari Vecchia: promuove la cultura della mobilità sostenibile e propone noleggio, tour di gruppo in bicicletta o in bici-risciò. “Le mappe della città le stampiamo a nostre spese ma le diamo gratis”, spiega Paco Ricchiuti. Questa mattina sono giunti a Bari centinaia di tedeschi a bordo della nave Aida.Come mostra il video, la flotta di Veloservice percorre il lungomare e i vicoli dalla Basilica al Castello Svevo. Per poi entrare nelle piazze dello street food tra sgaliozze e orecchiette, fino ai panifici, salumerie e gelaterie storiche.