“La revoca dell’accordo tra Regione Puglia e Natuzzi, siglato lo scorso novembre, alla luce dei comportamenti scorretti della proprietà dell’azienda, che per l’ennesima volta ha reso pubblici provvedimenti, come l’interruzione del piano industriale, che di fatto rappresentano una violazione delle intese siglate, e che calpestano senza pudore i diritti dei lavoratori, è un atto dovuto da parte del Consiglio Regionale”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e Salvatore Bevilacqua, Segretario generale della Feneal UIL, commentano l’approvazione, da parte del Consiglio regionale della Puglia, della mozione che prevede la revoca dell’accordo con Natuzzi.
“In quel documento – continuano i segretari – erano previsti investimenti di 5 milioni di euro per lo stabilimento di Ginosa e la tutela dei posti di lavoro, a cominciare dalla riassunzione di 215 lavoratori in esubero. Solo qualche giorno fa Natuzzi ha chiarito, invece, che a seguito delle sentenze favorevoli alla riassunzione di alcuni lavoratori che si erano rivolti alla magistratura, il piano industriale sarebbe stato bloccato. Ebbene, non avrebbe più senso dar seguito a un accordo che prevede lo stanziamento di denaro pubblico per un futuro aziendale che non ci sarà. Quindi, esprimiamo massima solidarietà nei confronti della scelta della massima assise regionale”.
“Ricordiamo ancora una volta – chiosano Pugliese e Bevilacqua – che Natuzzi non è nuovo a simili voltafaccia. La strategia è sempre la stessa: far pagare Pantalone, salvo poi fare di testa propria, in barba ai diritti dei lavoratori, usati come ostaggio di trattative inaccettabili. Stavolta è il momento di dire basta, non si possono socializzare i debiti e far pagare il conto esclusivamente ai lavoratori. Pertanto, la revoca dell’accordo, da parte della Regione, è solo un atto consequenziale alle decisioni annunciate della società”.