Aumenta pesantemente, a maggio 2017, il ricorso da parte delle aziende della Puglia alla cassa integrazione: +902% sul precedente dato di aprile. Tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni hanno assorbito 14.5 milioni (a fronte di quasi 1.5 milioni di aprile 2017) che equivalgono a 85.591 lavoratori coinvolti, considerando un orario di lavoro a tempo pieno.
In Puglia, la cassa ordinaria, autorizzata a febbraio per 690mila ore, segna un incremento di 35 punti percentuali su aprile 2017. Invece, rispetto a dodici mesi fa, la cassa ordinaria è diminuita del 39.9%.
Ma il balzo enorme è della cassa straordinaria: autorizzate a maggio addirittura 13.7 milioni di ore, con un grave rialzo del 1.441,9% sul precedente dato di aprile 2017 e del 2.206,5% su maggio dello scorso anno.
“Quest’ultimo dato desta particolare preoccupazione – commenta Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari Bat – in quanto la cassa straordinaria è essenzialmente finalizzata a fronteggiare crisi aziendali più strutturali. Si pensi alle numerose imprese nel pieno di complicati processi di ristrutturazione e che, sempre più spesso, ricorrono a tagliare posti di lavoro”.
Ancora assenti i dati dell’Inps sul fondo di integrazione salariale (FIS) che in sostanza sostituisce la cassa in deroga ed interviene essenzialmente a tutela dei lavoratori di piccole e microimpresa privi di altri strumenti di protezione.
“Dall’analisi di tali indicatori ne deriva l’imprescindibilità e la portata degli ammortizzatori sociali quale fondamentale strumento di protezione sociale che ha consentito, a maggio 2017, la salvaguardia di una media di oltre 85mila posti di lavoro in Puglia. Inoltre – conclude Aldo Pugliese – anche alla luce del decreto legislativo n. 150/2015 (Jobs Act), occorre la consapevolezza politica di intervenire con urgenza sul rafforzamento della rete delle politiche attive quale unico viatico in favore di persone in cerca di inserimento o reinserimento a lavoro”.