L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che si concluderanno nel mese di luglio i sette tirocini formativi rivolti ad altrettante donne seguite dal servizio del Centro Antiviolenza del Comune di Bari. L’iniziativa, attivata grazie allo stanziamento di un importo pari a 30mila euro, è finalizzata a sostenere le donne vittime di violenza nella progettazione del loro futuro attraverso la ricerca di un’occupazione che consenta a ciascuna di trovare la propria emancipazione economica, oltre quella affettiva.
Il progetto è frutto di un lavoro congiunto che ha visto la stretta collaborazione tra l’equipe del Centro Antiviolenza, gestito dalla cooperativa Crisi, dello staff del job center comunale Porta Futuro, l’assessorato al Welfare e le realtà sociali cittadine che hanno risposto all’invito dell’amministrazione.
Si tratta del primo intervento del genere che ha permesso a sette donne baresi di imparare un mestiere, lavorando 24 ore settimanali con un contributo mensile di 450 euro. Le candidate sono state inizialmente selezionate in base a criteri demografici e sociali a cura dell’equipe della struttura sita in via Francesco d’Assisi 75, che hanno accompagnato le donne nella prima fase informativa e di stesura del curriculum vitae. In un secondo momento lo staff di Porta Futuro si è occupato di tracciare l’orientamento lavorativo delle candidate attraverso diverse attività, dai colloqui motivazionali alla redazione del bilancio di competenze fino alla scelta delle aziende ospitanti. Le utenti sono state impegnate in tirocini nel campo della segreteria d’ufficio, della ristorazione, della vendita al dettaglio e dell’organizzazione di eventi.
“Il bilancio di questa nuova esperienza è assolutamente positivo – commenta Francesca Bottalico -. Queste donne, con un vissuto traumatico alle loro spalle, si stanno confrontando con il mondo del lavoro imparando, giorno dopo giorno, a riconoscere il proprio valore. Un progetto fondamentale, certamente utile ad incoraggiarle e accompagnarle in una fase fondamentale della loro esistenza, che gli offrirà la concreta possibilità di ricostruirsi una vita, oltre che l’ascolto, la protezione e la tutela. Per questo desidero ringraziare in modo particolare l’equipe di Porta Futuro che ha contribuito, con attenzione, professionalità e cura, a sostenere questo percorso che intendiamo portare avanti attraverso nuove progettualità e sperimentazioni, legate anche a un’autonomia abitativa”.