“Ascolta un consiglio spassionato. Se non vuoi finire col la faccia bella che tieni nell’acido, di all’amore tuo di lasciare il posto di speacker. E stai muta”. Questo lo screenshot postato da Max Boccasile, in un lungo post nel quale lo speaker – senza c – del Bari annuncia di voler fare un passo indietro dall’incarico, dopo la violenta e sgrammaticata minaccia alla sua compagna. Boccasile è un vulcano in eruzione. Racconta degli insulti, delle petizioni popolari che hanno reso i promotori “ridicoli agli occhi di chi davvero fa questo mestiere”.
Parole che neppure possono esprimere tutto il disprezzo verso la parte marcia della tifoseria, che gli ha dato del raccomandato, lo ha minacciato, ha taciuto quando avrebbe potuto spendere una parola di conforto. Nulla, però, in confronto al messaggio ricevuto dalla compagna, la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Poi l’annuncio dell’intenzione di non voler più ricoprire l’incarico, un incarico che aveva assunto – ricorda Max – senza aver rubato il posto a nessuno: “Ho pianto su quel campo, ho gioito… Vi ho fatto esplodere sul rigore parato da Alessandro… Ho provato a raccontarvi delle storie ad ogni goal, ho consolato i giocatori, gli stessi su cui alcuni hanno buttato merda… e sapete cosa vi dico? Che non avete capito un c… di cos’è il calcio”.
Boccasile ha annunciato di aver sporto denuncia alla Polizia Postale.