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Morbo di Dupuytren: alternative alla chirurgia

Pubblicato da: Dott.ssa Elena Maccagnan | Gio, 22 Giugno 2017 - 15:00

Il morbo di Dupuytren è una patologia cronica degenerativa caratterizzata dall’isoessimento e dalla retrazione dell’aponeurosi palmare.  Ciò determina una progressiva flessione delle dita e una rigidità articolare con conseguente difficoltà ad usare le mani anche per svolgere le normali attività della vita quotidiana.

Questa malattia, che colpisce tipicamente le persone di mezza età e oltre, con maggior prevalenza nel sesso maschile e nella razza bianca, è generalmente bilaterale (45%) (nelle forme monolaterali colpisce prevalentemente la estera). La localizzazione è generalmente al IV e V dito.

La causa del morbo di Dupuytren è ancora sconosciuta ma non è infrequente una familiarità positiva. Tra i fattori di rischio correlati allo sviluppo nella malattia possiamo inoltre annoverare: lavori che comportino esposizione a vibrazioni (martello pneumatico ad esempio), traumi, ma anche alcolismo, fumo, diabete mellito, iperlipidemia.

Il trattamento del morbo di Dupuytren puo’ essere sia conservativo che chirurgico.
Il trattamento chirurgico, generalmente la scelta d’elezione negli stadi più avanzati, necessita di un intenso percorso riabilitativo post-chirurgico, con il coinvolgimento della figura del terapista occupazionale, con lo scopo di recuperare al meglio la funzionalità delle mani per poter tornare a svolgere in autonomia le attività della vita quotidiana.
Il trattamento conservativo  non è in grado di curare la malattia ma può rallentarne l’evoluzione. Il miglior approccio è rappresentato dalla fisioterapia che consiste nella rieducazione passiva della mano effettuata dal fisioterapista, associata ad esercizi attivi volti al recupero della forza e della motricità fine delle dita.

Le terapie strumentali classiche (ionoforesi, laserterapia, ultrasuonoterapia) possono essere un valido aiuto anche nei caso di forte sintomatologia dolorosa alle mani.

Inoltre in alcuni casi la terapia con onde d’urto radiali ha dimostrato un ottimo effetto antalgico con una riduzione fino al 50% del dolore.

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