Torna Claudio Lolli. A otto anni di distanza da Lovesongs c’è un nuovo album di inediti del cantautore bolognese: uscito il 19 maggio, Il grande freddo si compone di 10 tracce e rappresenta una tappa importante del percorso di un cantautore noto anche per il suo impegno politico. È un disco di quelli che si facevano una volta, nato in una serata di neve, in un’osteria a Bologna: Claudio Lolli era lì con gli altri a parlare di calcio, e lo spunto venne dal film di Kasdan, Il grande freddo appunto; i commensali raccontarono le loro esperienze e alla fine era chiaro che “quelle chiacchiere si dovevano trasformare in qualcosa di meno effimero”. Il disco è stato realizzato grazie a una campagna di crowdfunding ed è accompagnato dal raffinato artwork dell’artista salentino Enzo De Giorgi, che conferisce una tangibile e consona dimensione visiva ai brani. Il grande freddo è un disco “cinematografico”, che si prende il tempo di cui ha bisogno per raccontare le sue storie, storie che toccano temi diversi come da sempre nella carriera di Claudio Lolli. Il viaggio comincia con la title track e il tema dell’assenza d’amore, e viene ripreso nell’ultimo brano, Raggio di Sole. In Principessa Messamale si parla invece di donne, e sicuramente importante nell’economia dell’album è l’autobiografica Prigioniero politico. I momenti di riflessioni sulla nostra società, sulla condizione di solitudine tornano più volte nel disco.
In questo album, hanno accompagnato Claudio Lolli: Felice Del Gaudio al basso elettrico, basso fretless, contrabbasso; Lele Veronesi alla batteria e percussioni; Pasquale Morgante al piano e alle tastiere; Roberto Soldati alle chitarre; Danilo Tomasetta ai sassofoni. Gli ultimi due sono anche autori degli arrangiamenti. Il lavoro vede pure gli interventi del sax soprano di Nicola Alesini, della chitarra di Paolo Capodacqua e della chitarra e del bouzouki di Giorgio Cordini, del sax soprano di Alberto Pietropoli.
Questo disco segna il ritorno sulle scene di Claudio Lolli
È sicuramente il primo disco di inediti da molti anni, concepito con i miei migliori collaboratori nella visione gelida del presente. Proprio per questo è un disco pieno di calore, di musica, di vita e di meravigliosa disillusione.
Il grande freddo finirà con un raggio di sole?
Questo disco è un concept album soft in cui tutte le canzoni hanno una loro collocazione come le tessere di un ipnotico puzzle. Il grande freddo finisce con un raggio di sole, ma non sappiamo se vero o no e quindi la meraviglia è che lo stato ipnotico non finisce. Pensate voi ciò che volete, ricordandovi che la speranza è di destra e la malinconia di sinistra.
Il brano Principessa Messamale parla invece della natura femminile. Si potrebbe chiamare devozione quella di cui parla nel brano?
Io penso che le donne siano una delle poche prove dell’esistenza di Dio e non parlerei di devozione ma piuttosto di capacità di accoglienza, dato che in fondo siamo un po’ tutti naufraghi in questa vita, ma cerchiamo con attenzione un porto sicuro. Da cui al limite poi avremo desiderio di uscire, ma intanto ci siamo.
Claudio Lolli, a questo mondo, è un “prigioniero politico”?
Se prigioniero politico significa essere prigionieri senza avere commesso nessun reato, allora sì che Claudio Lolli si sente un prigioniero politico.
Come è cambiata la musica italiana in questi anni?
Io credo che la musica italiana sia cambiata come è cambiata tutta la società italiana, quindi abbandonando gli schemi obsoleti del passato e accogliendo giovani istanze del futuro. Il risultato di questo processo non è facile da valutare…