Questa mattina l’assessora all’Urbanistica del Comune di Bari, Carla Tedesco e il direttore delle ripartizioni Urbanistica e Ambiente Vincenzo Campanaro, accompagnati da funzionari e dirigenti dell’Eni, hanno effettuato un sopralluogo nell’area ex Stanic per fare il punto sulle procedure di bonifica, a cura di Eni, che hanno interessato tutta l’area e che sono state in gran parte completate, mentre sono ancora in corso in una porzione residuale dell’area in questione, estesa per 53 ettari.
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L’obiettivo condiviso è quello di procedere a un percorso di riqualificazione dell’area che, come già avvenuto per quella adiacente ex Enel (di soli 7 ettari), potrà candidarsi ad ospitare nuove funzioni in vista di un’importante operazione di ricucitura urbanistica.
“L’area ex Eni è localizzata in un pezzo del territorio cittadino in cui insistono diversi nuclei di edilizia residenziale pubblica – commenta Carla Tedesco – il Villaggio del lavoratore, il quartiere Gondar, gli alloggi di via Bruno Buozzi, insediamenti tra loro sconnessi e attraversati da un asse di scorrimento veloce che crediamo possa essere riqualificato e diventare un nuovo viale di ingresso alla città. Quest’area nel suo complesso, se opportunamente bonificata, potrà ospitare nuove funzioni mentre alcuni degli edifici che ospitavano gli uffici e i depositi dell’Eni sono degni di tutela e conservazione come opere di archeologia industriale”.
Due sono i punti principali di cui si è discusso questa mattina: il primo riguarda la richiesta dell’amministrazione comunale di aggiornare i dati relativi alle bonifiche, terminate oltre 10 anni fa, al fine di verificare le condizioni attuali ed effettuare un’analisi di rischio dell’area; il secondo interessa invece la zonizzazione dell’area che sarà attraversata dalla camionale, in quanto lo stesso attraversamento comporterà la presenza di due aree diverse rispetto alle quali è possibile ipotizzare altrettante funzioni differenti. Una, quella compresa tra via Bruno Buozzi e la camionale, si presta a operazioni di riqualificazione e di ricucitura urbana, mentre l’altra, quella a monte della futura camionale, potrebbe essere utilizzata per operazioni di logistica favorite proprio dalla camionale.
“Questi temi saranno oggetto dei lavori di un tavolo tecnico – prosegue Tedesco – che affronterà anche l’ipotesi che in quell’area vengano allocati dei volumi che non ha più senso, oggi, andare a costruire in campagna, secondo modelli di sviluppo urbano ormai desueti, come peraltro previsto dal vigente piano regolatore. La dislocazione di volumetrie in questa area può invece contribuire ad assicurare continuità alla città, attraverso l’ impiego di porzioni di territorio più vicine al centro città dove portare servizi, esercizi commerciali, spazi pubblici, utili al miglioramento della vita quotidiana dei residenti, che vivono isolati tra loro e dal centro della città”.