Nelle prime ore di questa mattina militari della guardia di finanza hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della procura, nei confronti di Giuseppe Giammaria, Adriano Novelli, Marco Colella, Michele Giangaspero, finiti in carcere. Ai loro, si aggiungono gli arresti ai domiciliari di Dario Sannino, Saverio De Santis, Domenico Ludovico, Nicola Tedesco, Francesco Montemurro, Michele Alberto, Tommaso Favia, Vincenzo Palumbo e Michele Favia.
L’indagine, complessa si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali ed è partita n seguito al sequestro – in occasione di un controllo stradale – di sostanze dopanti. Da qui l’accertamento che rivelato la commercializzazione illecita del farmaco Saizen prodotto dalla Merck Serono spa, contente l’ ormone della crescita denominato Gh, col principio attivo della somatropina. Il farmaco è stato rubato nello stabilimento di Modugno dell’azienda farmaceutica e venduto a gestori e istruttori di palestre di body building a Bari e a terze persone.
Un ruolo centrale nella vicenda è quello di Dario Sannino, dipendente con mansioni manageriali di Merck Serono che, abusando del rapporto di prestazione d’ opera, si era impossessato di numerose fiale del farmaco e delle relative etichette, rivendendole a De Santis e Ludovico, gestori e istruttori della palestra “Le Phisique du role” di Bari. Le fiale sono state cedute anche ad altre persone che, a loro volta, provvedevano alla successiva cessione a terzi utilizzatori. A Sannino e il cognato, Giangaspero, uomo con precedenti penali, è contestato anche il reato di tentata rapina in danno di un autoarticolato adibito al trasporto del farmaco Saizen.
Nella palestra ed in luoghi e in locali gestiti da Ludovico sono state rinvenute e sottoposte a sequestro anche numerose altre sostanze (testosterone, nandrolone, metenolone) inserite nella tabelle nel ministero della Sanità come sostanze stupefacenti e/o psicotrope o anabolizzanti.
Giammaria, oltre alla cessione di sostanze anabolizzanti, era dedito anche alla illecita vendita di sostanze stupefacenti, assieme a Novelli, Favia, Colella marco e Michele Favia. Inoltre a Giammaria, Colella, Tommaso Favia e Palumbo sono contestate il possesso e la diffusione di banconote false da 20 e 50 euro.