Il gup del Tribunale di Bari Francesco Pellecchia ha rinviato a giudizio due medici baresi imputati per la morte della 38enne di Bitritto Arianna Acrivoulis, deceduta durante un intervento di fecondazione assistita il 10 giugno 2015. Il processo inizierà il 6 dicembre dinanzi al giudice monocratico Marina Chiddo. In udienza preliminare si sono costituiti parte civile i familiari della vittima che hanno chiesto e ottenuto la costituzione della Asl di Bari come responsabile civile.
Saranno processati per omicidio colposo Giuseppe D’Amato, ginecologo e direttore del Centro di Fecondazione di Assistita di Conversano, e Cosimo Orlando, primario di Anestesiologia della stessa clinica. Stando alle indagini della magistratura barese, coordinate dai pm Luciana Silvestris e Grazia Errede, i due medici avrebbero “omesso di disporre la necessaria valutazione cardiologica prima dell’esecuzione dell’intervento”, pur sapendo di trovarsi di fronte ad una donna affetta da obesità e diabete e con lieve insufficienza cardiaca. Avrebbero poi omesso di sospendere la procedura nonostante i sintomi sopravvenuti, e anzi avrebbero continuato somministrando ulteriore anestesia fino al decesso della paziente “per aritmia cardiaca”.