La Cgil Puglia al pari di Fiom Fim e Uilm ritiene obbligato un vertice urgente con i vertici istituzionali in merito alla vertenza Ilva. “Il Governo e il Mise – dicono – non possono non tenere in conto della larga rappresentanza dei lavoratori delle tre sigle confederali di categoria e prima di ogni decisione illustrare ragioni e dettagli circa il futuro di uno stabilimento vitale per l’economia tarantina e pugliese ma centrale per l’Italia in un settore strategico come è quello dell’acciaio”. Acciaitalia ha riformulato l’offerta di acquisto aggiungendo altri 500 milioni di euro e garantendo zero esuberi, mentre nelle altre proposte il rischio è che si perdano da 5 a 6mila posti di lavoro.
“Chiediamo – dicono ancora i sindacati – di dare ascolto a chi vive la fabbrica ogni giorno e opera nell’esclusivo interesse del futuro produttivo, dei lavoratori, del territorio. Bisogna costruire una solida alleanza tra lavoratori e città. Le politiche occupazionali e quelle ambientali devono correre di pari passo. La città deve stringersi intorno agli interessi dei lavoratori e viceversa. Bene ha fatto, infine, il presidente della Regione Puglia a chiedere di non far cadere nel nulla l’ulteriore richiesta di Acciaitalia”.