Hanno cercato di scipparle la borsa che portava a tracolla, all’incrocio fra via Re David e via Postiglione, mentre tornava a casa. Un uomo in sella a un motorino, che percorreva contromano via Re David, con il volto coperto da un casco integrale, l’ha trascinata sull’asfalto facendola cadere e causandole un trauma cranico e una escoriazione traumatica al gomito del braccio destro. E’ il racconto-denuncia di una donna barese, M. Padovano, pubblicato tramite il profilo del marito sulla pagina Facebook del sindaco di Bari, Antonio Decaro.
“Sono venuta a sapere che lo stesso individuo è stato visto in altre occasioni scippare altre signore nello stesso modo e nella stessa via. Nella stessa zona avvengono spesso scippi e furti negli appartamenti, anche perché le sere di tutti i giorni e soprattutto le sere di sabato e domenica la zona è pressoché deserta, non essendoci esercizi commerciali aperti e le Scuole con il Campus del Politecnico sono chiusi. L’illuminazione pubblica è insufficiente e non è in grado di fare luce uniformemente lasciando ampi spazi nell’oscurità. Chi esce di casa utilizza prevalentemente l’automobile e sono pochi quelli che si avventurano a piedi per le strade. Non Le faccio l’elenco dei furti in casa e altro che abbiamo subito negli ultimi anni” denuncia la signora Padovano. Che non esita ad elencare la sua “wishlist”, ovvero l’elenco dei vorrei, facendosi portavoce dei desideri di tanti cittadini preoccupati dalla mancanza di sicurezza e di libertà.
“Vorrei, come cittadina che paga anche le tasse comunali, avere delle risposte e vorrei sapere che fine fanno tutte le denunce che si fanno alle forze di Polizia e Carabinieri; vorrei sapere se c’è un organismo che si occupa dello studio degli eventi malavitosi e della programmazione di sorveglianza per la sicurezza dei cittadini; vorrei sapere se si conoscono le strade della città più a rischio, dove più spesso vengono compiuti gli atti sopra descritti e quali provvedimenti vengono adottati. Mi rendo conto che per lei, signor sindaco, le problematiche da affrontare sono tante e di varia tipologia, ma, se in alcuni quartieri non si ha più la libertà di girare a piedi, credo che quella Libertà che uno Stato Democratico garantisce ai suoi cittadini, viene ineluttabilmente meno, causando la sfiducia nelle istituzioni. Durante la denuncia dell’evento occorsomi, sopra descritto, da me fatta presso la stazione dei Carabinieri di Viale Unità d’Italia, ho chiesto agli stessi di passare qualche volta in più nella zona da me indicata dove ho subito l’aggressione, e intensificare il controllo per la sicurezza dei cittadini”.
“Vorrei che il quartiere nel quale abito, fosse più vivo attraverso la promozione e l’utilizzo anche nei giorni di sabato e domenica delle tante strutture pubbliche esistenti, incentivando eventi e manifestazioni eventualmente anche di carattere sportivo. Nella zona sono stati chiusi i Cinema: Orfeo, Odeon, Ambasciatori, e ultimo, più lontano, Armenise; rappresentavano un eccellente polo di aggregazione e coinvolgimento della popolazione dei quartieri San Pasquale, Carrassi e Picone: la sera si andava al cinema”.
“Vorrei andare in giro a piedi e usufruire degli stessi servizi e “privilegi” che hanno i cittadini che abitano nel “centro Città”. Le ho scritto, Egregio Sindaco, anche perché questa volta a me è andata bene a me la sono cavata con lievi danni fisici alla mia persona, ma a qualche vittima più anziana potrebbe andare molto peggio. Certa della sua attenzione e sensibilità resto in attesa di una sua risposta con le parole e con i fatti, altrimenti continuerò a sentirmi una cittadina di serie B”.