L’inizio dell’estate è, tra le altre cose, periodo di pagamento di imposte. In verità non esiste periodo dell’anno in cui il contribuente italiano possa dirsi completamente libero da rapporti col fisco.
C’è però un momento di particolare concentrazione che coincide appunto con le dichiarazioni che riguardano i redditi dell’anno precedente. E allora vediamo quali sono gli strumenti (legali, perché di quelli illegali e sommersi se ne sente parlare ogni giorno alla voce “cronaca”), per risparmiare qualcosa dalle richieste del fisco. Un piccolo vademecum per creare risparmio attraverso la riduzione delle uscite, in questo caso, di natura tributaria. Perché la prima forza di creazione di ricchezza è la riduzione di uscite improduttive.
La dichiarazione dei redditi delle persone fisiche (cosiddetta Irpef) colpisce tutti, ed è tra tutte le imposizioni fiscali la più onerosa, perché va a incidere in maniera più che proporzionale, con punte del 40%, sia per dipendenti e pensionati, che per autonomi.
Il primo suggerimento può essere quello di valutare, all’inizio di ogni anno se ci sono “offerte” dell’ordinamento statale o degli enti locali. Negli ultimi anni, per esempio, si sono succedute varie ondate di detrazioni fiscali per lavori di ristrutturazione e risparmio energetico. Ma anche alcune forme di polizze danni, farmaci, spese mediche ecc., rappresentano forme di detrazione (in pratica sono costi che si possono compensare con riduzioni identiche di versamento di tasse). Infine alcune forme di donazione, attività di formazione e culturali, che possono comportare la riduzione del reddito imponibile, o la presenza di detrazioni da compensare.
Mi è capitato molto spesso di incrociare, nell’ambito della pianificazione finanziaria da me svolta, famiglie a cui sarebbe bastato posticipare o anticipare di qualche mese un lavoro o un acquisto per risparmiare sulle imposte, o che ignoravano di avere fatture, ricevute, interessi passivi, detraibili per migliaia di euro. Una chiacchierata col proprio commercialista o consulente finanziario non sarebbe male, ci sono leggi ad hoc che passano rapidamente nel dimenticatoio. Naturalmente queste opportunità aumentano notevolmente per chi ha un’attività commerciale individuale o dei familiari a carico, perché aumentano le voci che possono concorrere alla detraibilità o deducibilità.
L’opportunità forse più sottovalutata per le persone fisiche è, dati alla mano, quella dei fondi pensione. La riforma del 2007 permette di dedurre fino a 5164 euro, in caso di versamento al proprio fondo pensione integrativo. Ciò significa che chi apre un piano di risparmio finalizzato alla creazione di una pensione integrativa privata, praticamente toglie dal proprio reddito imponibile l’intera rata versata: non male. Se si è guadagnato 30.000 euro, e se ne mettono da parte 3.000 sul proprio fondo pensione, si è tassati come se si fossero guadagnati solo 27.000 euro. Una grande opportunità, che molti ignorano, rinunciando di fatto fino al 40% di sconto di queste cifre come minore uscita verso l’esoso stato. Come scritto sopra, una opportunità sottovalutata, perché in percentuale hanno aderito meno della metà di quanto avviene negli altri paesi europei. E’ su questa opportunità che suggerisco di concentrarsi, soprattutto per chi ha redditi medio alti, a partire dai 30.000 euro.
Esistono infine strumenti e prodotti (beni di consumo, ma anche finanziari) che permettono di godere di altri vantaggi fiscali. Iva ridotta, esenzione del pagamento degli interessi (come i recenti Piani di investimento finanziario), riduzione di bollo o altre tasse per auto. Per non parlare della foresta di normative che riguardano le tasse locali (Tari, tasse sugli immobili, ecc.) dove però per risparmiare più che altro andrebbe fatto un ragionamento sulla scelta del luogo dove insediarsi e le casistiche variano da territorio a territorio.
Come scritto inizialmente, sono però le tasse sui redditi quelle che solitamente raggiungono i valori assoluti più alti, per cui priorità alle scelte di questo ambito, anche perché le uscite copiose possono creare squilibri momentanei di liquidità.
Insomma c’è un universo di opportunità, su cui invito a “mettere la testa” come si suol dire, magari con l’aiuto di professionisti del settore. Al primo posto penserei ai fondi pensione, subito dopo alle spese detraibili. E se proprio, anche dopo una attenta analisi e pianificazione delle situazioni, sarete ancora scontenti dell’esborso per le tasse sui redditi, c’è sempre una consolazione.
Come affermava un comico in un vecchio sketch, “l’unica cosa che mi rallegra quando pago tante tasse, è pensare che in quell’anno ho guadagnato tanto”. Magra consolazione, ma sempre consolazione.