In segno di stima e riconoscenza, il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, ha promosso una giornata di studio in onore del professore Umberto Ruggiero, fondatore del Politecnico di Bari nel giorno del suo 90esimo compleanno, martedì, 30 maggio, Aula Magna “Attilio Alto”, secondo il seguente programma:
Ore 9,30 – Intervento del Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio
9,40 – Intervento del Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Prof. Antonio Felice Uricchio
9,50 – Intervento del Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia, Prof. Domenico Laforgia
10,00 – Intervento del Presidente nazionale ATI, Prof. Vincenzo Naso, Università Sapienza
10,00 – Interventi programmati: proff. Atzori, Calderale, Dadone, Jovane, Velonà
10, 40 – Intervento del Direttore della Scuola di Dottorato del Politecnico di Bari, Prof. Pietro De Palma
11,00 – Lectio magistralis «I motori a fluido organico: un buon esempio di collaborazione tra università e industria», Prof. Ennio Macchi, Professore Emerito del Politecnico di Milano
12,00 – Lectio Magistralis «Le equazioni di conservazione e la loro riduzione alla forma quasi-unidimensionale», prof. Michele Napolitano, Decano del Politecnico di Bari
12,40 – Interventi liberi
13,00 – Conclusioni: prof. Umberto Ruggiero, Professore Emerito del Politecnico di Bari.
La storia di Umberto Ruggiero
È nato il 30 maggio 1927 in una Bari lontana nel tempo, allineata, come tutta l’Italia, ai costumi e alle convinzioni dal colore unico che, oggi, solo i libri di storia e i filmati dell’Istituto Luce possono raccontare.
La Provvidenza, come spesso ricorderà riconoscente, gli ha riservato un lungo e straordinario percorso di vita, con un paio di ingredienti determinanti che, uniti alle sue altre abilità, adopererà in tutte le occasioni: grande passione ed intelligente iniziativa. È la storia straordinaria, personale e professionale, di Umberto Ruggiero.
È il 1944, quando consegue la maturità scientifica presso il Liceo Scientifico “Arcangelo Scacchi” di Bari. L’Italia è divisa in due. È l’anno più difficile e tragico della 2A Guerra mondiale. Nonostante ciò, figura tra i primi immatricolati al biennio propedeutico di Ingegneria avviato a Bari nel 1943-44 e successivamente della Facoltà di Ingegneria, avviata nel 1947. Vuole fare l’ingegnere meccanico, si laurea nel 1950 (voto 110/110) nell’unico corso disponibile: Ingegneria Civile, sezione Trasporti. È uno dei primi laureati in Ingegneria a Bari. La sua carriera si arricchisce di esperienze dentro e fuori dall’università. Nel 1967 è professore ordinario di Macchine ed è l’artefice della creazione del corso di laurea di Ingegneria Meccanica in Puglia, determinante nel favorire la presenza industriale nella regione e la formazione di una innumerevole schiera di tecnici ingegneri grazie al relativo corso di laurea. Fondatore nel 1975 del Consorzio Studi Economia applicata all’Ingegneria (CSEI), poi Universus, si impegna a fondo negli anni ottanta per realizzare un antico progetto di inizio secolo del 900: un Politecnico a Bari. Grazie alla sua tenacia, entusiasmo e profondo senso di servizio per la sua terra, con la partecipazione di altri importanti attori sia interni sia esterni, favorisce l’istituzione del Politecnico a Bari, terzo d’Italia, primo del centro-sud. È il 1990. La legge istitutiva è la n.245 del 7 agosto.
Ne diventerà Rettore nel 1994, dopo il mandato del prof. Attilio Alto. Il Politecnico, cui Umberto Ruggiero resterà legato per sempre, è e sarà sempre il fiore all’occhiello del suo operato di docente e amministratore. Parallelamente scorre negli anni un lungo elenco di altri incarichi che si accompagnano ad un costante impegno scientifico, didattico e sociale all’interno della Facoltà di Ingegneria e non solo.
Nel 2004, il Ministro, Letizia Moratti gli conferisce il titolo di Professore Emerito con la seguente motivazione: “al Prof. Ruggiero, già illuminato docente nonché Magnifico Rettore, che ha contribuito a realizzare il terzo Politecnico d’Italia, il primo del Centro-Sud”.