Oggi è 28 maggio e delle iscrizioni negli asili nido comunali non c’è ancora traccia. Un ritardo che pesa sulle famiglie e non poco. Perché non avere alcuna certezza ancora a giugno di essere accettati nei nidi del Comune sta portando moltissimi a rivolgersi ai privati.
Chiariamo, non abbiamo nulla contro i privati, anzi. La maggior parte garantisce strutture e servizi buoni e a misura di bambino. Ma ad un costo che sicuramente non è lo stesso del pubblico. È giusto tutto questo? È vero che gli asili nido sono da sempre considerati un “surplus”, ma è anche vero che le ultime amministrazioni hanno puntato moltissimo sul miglioramento e il potenziamento di questo servizio spiegando, nelle dichiarazioni dei politici, che si tratta di un aiuto importante per permettere ai genitori di conciliare lavoro e famiglia.
Ed allora? Dove si vede l’importanza di questo servizio se al 28 maggio non c’è traccia del bando per le iscrizioni? Considerando che in passato i bandi venivano pubblicati al massimo entro aprile.
Facciamo due conti: ponendo il caso che il bando sia pubblicato domani, 29 maggio, durerà sicuramente un mese. Poi ci sono i tempi delle graduatorie, dei controlli incrociati sulle domande. Insomma forse ad agosto si avrà certezza se il proprio figlio è stato accettato o meno. Agosto. Un mese e mezzo prima dell’inizio dell’anno. E se la risposta fosse negativa? Ormai tutte le strutture private saranno quasi al completo. È accettabile tutto questo? Da donna, da mamma, da giornalista direi di no.